Walesa

Walesa Walesa «Lo ringrazio dei suo eroismo» Lech Walesa EDANZICA ECH Walesa, ex presidente della Repubblica polacca, è stato l'ispiratore ed il fondatore del sindacato Solidarnosc da cui è iniziato lo smantellamento del sistema comunista. Di recente ha fondato un nuovo partito con cui cerca di riemergere sulla scena poltiica, dopo la sconfitta subita dall'attuale presidente Aleksander Kwasniewski. Lo incontro in una chiesa di Varsavia, dopo la messa, cui ha assistito su un inginocchiatoio ricoperto di damasco rosso piazzato nel centro del corridoio, come se fosse ancora presidente. Cosa vorrebbe due a Giovanni Paolo II nell'occasione del suo XX anniverario? «Vorrei prima di tutto ringraziare il Santo Padre per il suo umano ed eroico contributo a plasmare il mondo attuale, a renderlo migliore, anche per il suo contributo di impegno fisico, e sono contento che, grazie a lui, in piccola misura ho potuto contribuirvi, per quanto riguarda la Polonia, anch'io, e per questo ringrazio il Santo Padre». Cosa hanno significato i viaggi di Giovanni Paolo II in Polonia? «Il Santo Padre in qualsiasi posto arrivi, non solo in Polonia, r-vela la verità, e grazie a questa verità che ci ha rivelato, la verità sulla nostra anima cattolica, sulla nostra forza, abbiamo fatto la conta di quanti eravamo in Polonia a pensarla in una certa maniera, e siamo riusciti a creare il sindacato Solidarnosc. E da allora il nostro mondo c cambiato. Certo il primo viaggio ò stato il più importante, ma anche il secondo, durante la legge marziale, ci ha rincuorato, ci ha dato speranza, ci ha dato la forza per continuare a combattere». Si potrebbe dire che senza Papa Wojtyla non ci sarebbe stato Lech Walesa? «Certo che si può dire. E si può anche aggiungere che il sistema comunista sarebbe finito in ogni caso, ma molto molto più tardi, e in maniera cruenta. Il fatto che sia finito così, senza spargimento di sangue, è merito esclusivamente del Santo Padre». Cosa ricorda del suo primo incontro con il Papa? «I miei incontri con il Santo Padre li farei rientrare in due categorie: quelli personah, come uomo di fede, e quelli politici. Nel primo caso, ero semplicemente felice di poter parlare con il Pietro dei nostri tempi, con il primo maestro. Nel secondo caso era un po' diverso perché conoscevo il ruolo immenso svolto dal Santo Padre, soprattutto in questa parte del mondo, e quindi dovevo stare attento a quello che dicevo e a quello che facevo, come lo dicevo e come lo facevo. E credo di aver passato l'esame». U-g.l Lech Walesa

Persone citate: Aleksander Kwasniewski, Giovanni Paolo Ii, Lech Walesa, Papa Wojtyla, Walesa

Luoghi citati: Polonia