Contro il comunismo. E il consumismo
Contro il comunismo. E il consumismo Gorbaciov: davanti alle sfide d'oggi, lo sguardo fisso agli interessi dell'umanità Contro il comunismo. E il consumismo V— ENT'ANNI sono un lungo tempo. Tanto più lungo in quanto I stiamo parlando dell'ultimo ventennio del nostro secolo, quando ogni anno può essere comparato a decenni delle epoche precedenti. Da due decenni - questi decenni Giovanni Paolo II occupa il trono pontificio. La sua attività aspetta le parole dei cronisti e degli studiosi. Ma aspetta anche qualcosa più delle parole: gratitudine. I due decenni dell'attuale pontificato si possono dividere quasi esattamente in due parti. La prima ha toccato la guerra fredda, un periodo duro e difficile. All'epoca noi a Mosca spesso giudicavamo le iniziative di Sua Santità proprio nell'ottica della guerra fredda, dell'ideologia del confronto dominante all'epoca. Ma oggi, volgendo lo sguardo indietro, si vede chiaramente che Sua Santità è riuscito a trovare il proprio posto, la propria posizione che, in fin dei conti, ha spinto il mondo a superare l'ostilità e, quindi, tutto quello che impedisce all'Uomo di vivere in pace. Sì, all'epoca Giovanni Paolo U aveva criticato spesso - e critica ancora oggi - il cosiddetto sistema comunista (anche se preferirei chiamarlo pseudocomunista, in quanto si è solo appropriato il nome) e il modello sociale antiumano che incarnava. Il Papa lo conosceva non per sentito dire: ci aveva vissuto. Ma questa presa di posizione non gli ha impedito di ricordare, ormai nei giorni nostri, Contr L'incontro di Gorbaciov con iche anche questo modello aveva aspetti positivi, innanzitutto sociali. Criticando il mondo comunista, Giovanni Paolo II - già in quegli anni criticava non meno aspramente gli aspetti negativi delle società occidentali, senza negarne i pregi. Ha fustigato le debolezze e i vizi dell'Occidente, i tratti disumani del modello occidentale della società consumistica. Penso che Giovanni Paolo II sia riuscito a prendere questa posizione grazie alle sue qualità personali, quelle di un umanista convinto, di un uomo intelligente. E grazie al fatto che serve Dio. Era privo di legami a queste o quelle ideologie o partiti. Predicava il rispetto verso l'Uomo, servendo la giustizia. La seconda parte del pontificato di Giovanni Paolo n è coincisa con la fine della apa, nel dicembre '89 guerra fredda. Anche questi ultimi anni non sono stati facili. Sembrava che, superata la contrapposizione tra i blocchi, il mondo sarebbe dovuto diventare migliore, più umano e pacifico. Ma non è stato così. L'umanità non ha ancora imboccato la strada necessaria e benedetta - di uno sviluppo comune e pacifico, nonostante questa necessità ci venga dettata dalla storia stessa. Siamo ancora in fase di transizione, dove si incrociano i retaggi del passato e i germogli del futuro. Anche in queste circostanze Sua Santità ha trovato le parole da dire. Continua a condannare la diseguaglianza e l'oppressione, in qualunque forma si manifestino. Considera una vergogna per l'umanità il fatto che nel mondo ci siano tanti sofferenti e affamati, oppressi e diseredati. Ritengo che oggi il Pa¬ mismo pa sia il difensore piii appassionato dei poveri, dell'umanità ignorata. Al primo posto nei pensieri e nelle azioni del Papa c'è sempre la pace, la sua conservazione, l'impedimento di nuovi conflitti mortali. Mentre sto scrivendo queste righe, vorrei sottolineare particolarmente gli appelli di Giovanni Paolo II a una soluzione pacifica dei problemi del Kosovo. Sua Santità si schiera sempre per una soluzione politica, umana. Crede profondamente nella possibilità di ima tale soluzione e io condivido pienamente questa fede. Penso che quanto detto spieghi la profonda intesa nata tra me e Giovanni Paolo II. Certamente, siamo due persone molto diverse. Ciascuno ha la propria strada nella vita. E' evidente che i nostri punti di vista non sempre coincidono. Il Papa, come guida della Chiesa cattolica, ha i suoi problemi, io i miei. Ma entrambi guardiamo alle principali sfide del nostro tempo con la stessa ottica: gli interessi dell'umanità. Sono convinto che sia la posizione più sicura e anche la più necessaria. Nei giorni del ventesimo anniversario del pontificato, alla vigilia del nuovo secolo e del nuovo millennio, vorrei sùperamente augurare a Giovanni Paolo II salute e forze per proseguire con successo la sua nobile missione nel nome della vita. Mikhail Gorbaciov Copyright «La Stampa» L'incontro di Gorbaciov con il Papa, nel dicembre '89
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