Fiat: cassa integrazione a novembre

Fiat: cassa integrazione a novembre Coinvolti 6300 lavoratori in sei stabilimenti, verranno tagliate 28 mila auto Fiat: cassa integrazione a novembre Fra otto giorni consultazione azienda-sindacati TORINO. La Fiat Auto ricorrerà alla cassa integrazione anche a novembre. Nell'annunciarlo ai sindacati l'azienda ha specificato che il provvedimento interesserà 6300 lavoratori dal 9 al 15 novembre, 16.500 dal 16 al 22 novembre, 24.500 dal 23 al 29 novembre, 3600 dal 30 novembre al 6 dicembre e che complessivamente il taglio produttivo sarà di 28.000 vetture. La cassa integrazione riguarderà gli stabilimenti di Arese (tre settimane per la linea Spider e Gtv, Cassino (due settimane per Bravo e Brava), Mirafiori (due settimane per la Punto e una per la Marea), Pomigliano (due settimane per 145 e della 146), Rivalta (una settimana per la Delta) e Termini Imerese (due settimane per la linea della Punto). Il provvedimento, ha spiegato la Fiat ai sindacati preoccupati per il nuovo ricorso alla cassa integrazione, è dovuto al¬ l'esigenza di adeguare la produzione all'andamento del mercato italiano in difficoltà anche per effetto della fine degli incentivi alla rottamazione. E il punto sulle strategie dell'azienda sarà fatto venerdì 23 ottobre, quando, su richiesta delle organizzazioni sindacali, si riunirà a Torino il Comitato di consultazione Fiat Auto. L'importanza di questo incontro è stato sottolineata da Cosmano Spagnolo, coordinatore nazionale Fim-Cisl, e da Giuseppe Cavalitto, segretario nazionale Fismic. «Occorre capire - afferma Spagnolo - se siamo in presenza solo di un fatto fisiologico, e, quindi, momentaneo o se, invece, l'attuale andamento del mercato e le previsioni per il '99 non abbiano un impatto sugli assetti, mettendo in discussione gli attuali equilibri produttivi e quindi occupazionali, non solo nel rapporto Nord-Sud, ma anche Italia-e¬ stero». E Cavalitto aggiunge: «Un coinvolgimento di tanti modelli è un segnale da non sottovalutare. Di fronte a questa caduta la Fiat deve dare risposte industriali con prodotti, qualità, modelli e prezzo ed esaminare se ci sono interventi particolari per affrontare questa crisi che è mondiale». A Cassino il segretario provinciale della Fismic di Cassino, Gioacchino Di Branco, commenta: «Questo nuovo provvedimento di blocco della produzione è da considerare come un campanello d'allarme ed allo stesso tempo di riflessione sia sotto l'aspetto economico che occupazionale». Intanto Cgil, Cisl e Uil sottolineano che le due settimane di cassa integrazione sono fonte di preoccupazione non solo per gli operai della Fiat ma anche per quelli che lavorano nelle aziende dell'indotto auto. [r. e. s.]

Persone citate: Brava, Cavalitto, Cosmano Spagnolo, Giuseppe Cavalitto

Luoghi citati: Cassino, Rivalta, Termini Imerese, Torino