«Contrordine, le Alpi incominciano prima» di Lucia Barlocco
«Contrordine, le Alpi incominciano prima» Saranno modificate le mappe militari, il punto convenzionale di divisione dagli Appennini è a «Bocchetta di Altare» «Contrordine, le Alpi incominciano prima» Sindaco ligure vince la battaglia contro le cartine geografiche SAVONA. Colle di Cadibona? No, grazie. Il punto convenzionale di divisione tra le Alpi e gli Appennini cambia nome, o meglio, torna alla sua denominazione originaria: Bocchetta di Altare. E sulla prossima edizione cartografica dell'Istituto Geografico Militare di Firenze, per il valico che segna il confine tra la Valle Bormida e Savona verrà utilizzato il «nuovo» toponimo. Parola dei responsabili dell'Istituto che hanno accolto la richiesta formulata dal sindaco di Altare, Idalda Brondi. Per il paese dell'entroterra savonese, culla dell'arte vetraria, dunque, giustizia è finalmente fatta. Sulla corretta demoninazione del passo illustri studiosi di ogni epoca formularono pareri discordi. Ne è prova una nota vergata dal colonnello Gallet, direttore dell'Ossevatorio meteo-sismico del Forte di Altare, datata 1891. Scriveva Gallet: «La catena di monti appenninici che divide la Penisola nostra in due versanti, comincia dove finiscono le Alpi occidentali, ossia il Colle di Cadibona in Liguria secondo alcuni geografi, o al Colle della Bocchetta di Altare secondo altri». E il colonnello Gallet subito dopo aggiungeva: «Però non vi dovrebbe essere dubbio alcuno su tale riguardo, perché il Colle di Cadibona si trova sopra una delle propaggini che si dipartono precisamente dal Colle della Bocchetta di Altare». Nessun dubbio, dunque. Anche se intere generazioni di studenti, alla domanda su quale sia il punto di divisione tra le Alpi e gli Appennini hanno sempre risposto, senza possibilità di errore e di venire «bacchettati» dagli insegnanti, Colle di Cadibona. Ma, come ricordava anni fa un maestro elementare in pensione, Riccardo Richebuono, su vecchi testi scolastici appariva anche il nome Bocchetta. E fu proprio l'ex maestro, per conto dell'associazione locale «Tutela Ambiente», a dar vita a una battaglia morale per rivendicarne la giusta denominazione. Tanto che, nel novembre '90, l'allora Consiglio comunale, all'unanimità, approvò una delibera in merito alla denominazione geografica. Ma non se ne fece nulla. Sino a pochi mesi fa, quando uno studioso di storia locale, Ernesto Saroldi, spulciando negli archivi comunali trovò la «polverosa» delibera. Poi la decisione dell'attuale amministrazione di segnalare, documenti alla mano, l'errore all'Istituto Geografico Militare. Niente di più semplice. Sulle prossime cartine geografiche, al posto di Colle di Cadibona, comparirà l'esatto toponimo. Non così, invece, sulle cartine dell'Istituto Geografico De Agostini di Novara che a tutt'oggi non ha ancora risposto alle richieste, corredate da documenti e studi, dell'amministrazione comunale di Altare. In paese, comunque, tira un'aria di gran festa. Per il sindaco Brondi «era doveroso far modificare le carte geografiche». Una «questione di principio». Ma la speranza, non celata, è che con la correzione della denominazione del valico, Altare possa finalmente contare su un tanto atteso rilancio turistico. Oltre all'antica tradizione dei maestri vetrai, noti in tutto il mondo, il fatto che al paese dell'entroterra ligure venga finalmente riconosciuta tale peculiarità potrebbe aprire nuovi, importanti spiragli. Lucia Barlocco Il Colle di Cadibona torna alla denominazione originaria di Bocchetta di Altare Il Colle di Cadibona torna alla denominazione originaria di Bocchetta di Altare
Persone citate: Brondi, Ernesto Saroldi, Gallet, Riccardo Richebuono
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