Spot censurato Crìtiche alla Rai

Spot censurato Crìtiche alla Rai Nel mirino una reclame di scarpe Spot censurato Crìtiche alla Rai ROMA. Un funerale, un telefonino che squilla, una ragazza che si allontana con le scarpe del fidanzato morto. Questo lo spot realizzato dalla Bates di Milano per una ditta di scarpe e censurato dalla Rai come «offensivo della morale pubblica». La notizia della censura resa nota da «Comunicazione democratica» è stata criticata da pubblicitari e psicologi. Klaus Davi, presidente di «Comunicazione democratica», ha accusato la Rai di «neostalinismo clericale, di ipocrisia, di inaccettabile filisteismo e di doppia morale». «Tanto pruriginoso perbenismo da parte dei censori della pubblica morale - sottolinea Davi - non lo vediamo quando la Rai mette in onda in prima serata le lotterie, vendita amorale di sogni di ricchezza, il tutto con il placet di "Avvenire"». «La morte - Paolo Crepet, psichiatra e psicologo - si riesce ad affrontare solo in un certo modo, secondo una certa cultura: quella cattolica che pensa che la morte sia di competenza della Chiesa. Se non vi sono i sacerdoti, i cimiteri, il sacramento dell'estrema unzione, nessun altro se ne può occupare. Esiste solo quella morte. Le censure sono sempre odiose ed in questo caso incomprensibili. Evidentemente la cultura cattolica non ama l'ironia». [AdnKronos]

Persone citate: Bates, Klaus Davi, Paolo Crepet

Luoghi citati: Milano, Roma