Gli Usa: Milosevic si muova o attaccheremo
Gli Usa: Milosevic si muova o attaccheremo Mosca offre aerei per sorvegliare il ritiro. Holbrooke all'Osce: inviate subito gli osservatori Gli Usa: Milosevic si muova o attaccheremo Blitz pronto per sabato notte WASHINGTON. Gli Stati Uniti non hanno fiducia nel presidente jugoslavo Slobodan Milosevic e verificheranno il rispetto degli impegni presi: lo ha detto ieri il portavoce del Dipartimento di Stato americano James Rubin. «L'ordine (di attacco) sarà dato al comandante supremo delle forze alleate in Europa, generale Clark, sabato alle 2 di notte, a meno che il consiglio della Nato non decida che il presidente Milosevic si è adeguato in modo serio e sostanziale alle richieste della comunità internazionale», ha detto Rubin intervistato dalla Cnn. Ci sono però primi segnali che indicano che i serbi stanno adeguandosi alle risoluzioni dell'Onu. «Gli osservatori non hanno incontrato alcun ostacolo - ha aggiunto Rubin -. Hanno detto che l'accesso è stato eccellente, la presenza della polizia serba è molto inferiore a domenica scorsa e in generale.le forze serbe stanno abbandonando le campagne». Ieri Belgrado ha confermato che accetta la missione in Kosovo dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. L'ha detto a Stoccolma il ministro degli Esteri polacco Bronislaw Geremek, presidente di turno dell'Osce. «Ho telefonato al ministro degli Esteri jugoslavo Zivadin Jovanovic - ha dichiarato Geremek - e ho ottenuto il suo impegno a firmare l'accordo». L'accettazione della missione di osservatori dell'Osce è una delle condizioni per evitare attacchi aerei della Nato contro obiettivi militari serbi. Oggi il ministro degli Esteri polacco andrà a Parigi per incontrare il Gruppo di contatto (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia) per discutere le misure di sicurezza necessarie per proteggere i circa 2000 «verificatori» che saranno dispiegati in ogni villaggio del Kosovo. «Bisogna fare in fretta», ha dichiarato l'inviato statunitense per i Balcani, Richard Holbrooke, esprimendo la preoccupazione che i governi dell'Osce non si muovano con la necessaria celerità nel mettere a disposizione i propri contingenti per la missione in Kosovo delle squadre internazionali. I «verificatori» saranno disarmati, ma saranno dispiegati soldati «vicino» al confine kosovaro per garantirne la sicurezza. La Russia, ha annunciato ancora Holbrooke, è disposta a offrire aerei che compiano ricognizioni dai cieli del Kosovo, accanto a quelli della Nato, per sorvegliare il ritiro serbo e contribuire a garantire la sicurezza dei duemila osservatori. A Belgrado il governo ha chiuso due giornali, «Danas» e «Dnevni Telegraf», per «disfattismo». Sul «Dnevni Telegraf» era comparsa l'intervista al leader dell'opposizione Vuk Draskovic pubblicata anche da «La Stampa». Proprio Draskovic ha guidato ieri una manifestazione di protesta nella capitale. [e. st.] I due fronti del Kosovo: i soldati di Milosevic e i profughi per cui comincia un inverno drammatico
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