La Fiat crede nella Russia
La Fiat crede nella Russia La Fiat crede nella Russia Agnelli a Mosca: progetti confermati sua soddisfazione. In un mese e mezzo della sua permanenza al governo, Primakov ha avuto numerosi incontri con investitori stranieri, che tuttavia erano più che altro estenuanti tentativi di convincere gli imprenditori danneggiati dal crack delle finanze russe di rimanere nel Paese e di credere al suo governo. Mentre quasi tutte le case automobilistiche estere hanno annunciato il congelamento dei progetti russi, la Fiat ha intenzione di proseguire gli investimenti a Nizhnij Novgorod. A completamento del progetto - avviato nel febbraio scorso con la benedizione del presidente russo gli stabilimenti della Gaz dovrebbero produrre 150 mila Siena, Marea e Palio-weekend all'anno. L'investimento complessivo, al quale partecipa anche la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, sarà di 840 milioni di dollari: un record assoluto per la Russia. Un segnale importantissimo per Mosca che Primakov - il quale ha messo al primo posto nel suo programma il rilancio dell'industria - ieri non ha mancato di sottolineare: «La Russia vuole avere un'economia aperta», ha detto ieri accogliendo Agnelli e Cantarella, «siamo interessati a collaborare con partner stranieri». Tanto più con partner storici come la Fiat che già alla fine degli Anni 60 aveva costruito a Togliattigrad la fabbrica che ha regalato ai russi la loro automobile più popolare, la Zhigulì. Oltre agli argomenti economici, i dirigenti della Fiat hanno avuto modo di studiare la situazione politica in colloqui con alcuni dei protagonisti della scena russa. Agnelli e Cantarella hanno incontrato ieri il presidente della Duma Ghennadij Selezniov e il leader comunista Ghennadij Ziuganov, uno dei principali candidati alla successione di Eltsin. Anna Zaf e so va
Persone citate: Agnelli, Anna Zaf, Cantarella, Eltsin, Ghennadij Selezniov, Ghennadij Ziuganov, Primakov
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