Intermetro «Non è detto che Romiti sapesse»

Intermetro «Non è detto che Romiti sapesse» Mosconi Intermetro «Non è detto che Romiti sapesse» ROMA. La Fiat disponeva di un «tesoretto» di fondi neri con cui pagare tangenti ai partiti, comprese quelle versate per la realizzazione della metropolitana romana. L'ex amministratore delegato Fiat Cesare Romiti era a conoscenza di questo «tesoretto», ma non è detto che fosse al corrente dei pagamenti effettuati dal consorzio Intermetro del quale faceva parte la società del gruppo di corso Marconi, Cogefar Impresit. Ciò è quanto emerso dalla deposizione resa dall'ex amministratore Fiat Impresit, Antonio Mosconi, nell'ambito del processo a Cesare Romiti e a Umberto Belliazzi, per le tangenti Intermetro. Mosconi ha riferito che «verso la fine dell'84 Romiti mi chiamò e parlandomi di alcuni problemi relativi al settore costruzioni fece riferimento al conto Sacisa, l'esistenza cioè di un tesoretto fuori bilancio da cui si poteva attingere per il pagamento di provvigioni». [Asca]

Persone citate: Antonio Mosconi, Cesare Romiti, Mosconi, Romiti, Umberto Belliazzi

Luoghi citati: Roma