«Tangenti? No, soltanto consulenze»

«Tangenti? No, soltanto consulenze» Ieri l'interrogatorio di Terzi nel carcere di Opera. L'accusa: corruzione per 250 milioni «Tangenti? No, soltanto consulenze» La difesa del consigliere comunale «azzutro» arrestato a Milano MILANO. Tangenti? «Era una consulenza, il resto è una vostra deduzione». Falsificazione del piane regolatore? «Per me e i miei tecnici, era tutto regolare». Respinge ogni accusa e attende sviluppi dell'inchiesta Giovanni Terzi, il trentaquattrenne consigliere comunale di Forza Italia arrestato l'altro ieri per la sua passata attività di assessore all'urbanistica al comune di Bresso, durante la quale promosse la lottizzazione di un'area da 300 mila metri cubi per un investimento di 108 miliardi. Interrogato ieri pomeriggio nel carcere di Opera dal giudice delle indagini preliminari Luisa Savoia, assistito dall'avvocato Jacopo Pensa, Terzi si è dichiarato «stupito» dal provvedimento di arresto richiesto dai pm Claudio Gittardi e Fabio Napoleone che già lo avevano interrogato nel luglio scorso. Ma se in estate il reato ipotiz¬ zato per Terzi era di abuso d'ufficio, ora il capo d'accusa parla di corruzione: 250 milioni che avrebbe ricevuto da un gruppo d'imprenditori attraverso l'amico architetto Michele Ugliola, anch'egli arrestato l'altro ieri. Di questa presunta tangente - solo una parte di quella complessiva, pari a un miliardo e 200 milioni, come risulta da un appunto sequestrato in estate a un imprenditore arrestato sempre per la vicenda della lottizzazione da 108 miliardi a Bresso - secondo la difesa, gli inquirenti finora possono mostrare soltanto tre ricevute per complessivi 32 milioni che Terzi avrebbe ottenuto dall'amico e collega Ugliola. «Per la consulenza a un progetto di una casa di riposo», si è giustificato ieri Terzi. I pm però sostengono di non aver trovato traccia di questo lavoro. Così come non esisterebbe¬ ro giustificativi validi per i 250 muioni ricevuti da Ugliola da parte dei fratelli Bottani, titolari dell'area interessata alla lottizzazione, finiti in carcere anch'essi. Ma sono in tanti a tremare per la nuova inchiesta della magistratura milanese. Perché la storia della lottizzazione «dell'area Ram», dal nome di un deposito di automezzi pesanti che dovrebbe lasciare il posto a case e verde pubblico, ha visto a Bresso combattere battaglie feroci con denunce da parte dell'opposizione, rappresentata dalla sinistra, contro la giunta di centrodestra (e prima dc-psi) che da sempre governa il paesone della cintura Nord di Milano. Una guerra nella quale non sono mancati repentini cambi di barricata. Come dimostra la vicenda di Roberto Almagioni, che nei provvedimenti dei magistrati, viene indicato come consulen- te del Comune di Bresso e perciò destinatario di 50 milioni, da parte del solito architetto Ugliola, per «compensi professionali». Aimagioni, funzionario del pds in Regione, aveva ricevuto dai suoi compagni di partito una richiesta di aiuto per la battaglia contro il piano di lottizzazione a Bresso. Ma dopo aver dato la sua disponibilità, ha accettato l'incarico di consulente proprio dall'amministrazione che avrebbe dovuto ostacolare. Un episodio sul quale la procura vuole vederci chiaro, nella parte d'indagine che riguarda eventuali complici in Regione. [p. col.] Giovanni Terzi di Forza Italia

Persone citate: Bottani, Bresso, Claudio Gittardi, Fabio Napoleone, Giovanni Terzi, Jacopo Pensa, Luisa Savoia, Michele Ugliola, Roberto Almagioni

Luoghi citati: Bresso, Comune Di Bresso, Milano