Lingotto, macchina per educare ccc

Lingotto, macchina per educare ccc Progettazione, ecologia, marketing: dall'ala Nord usciranno professionisti globali Lingotto, macchina per educare ccc Nasce la laurea in «Ingegneria dell'auto» ■w TORINO A lunga marcia per la rinascita del Lingotto si I I conclude con la ristruttuji^j razione dell'ala Nord: in profonda sintonia con la vocazione dell'edificio e della città, gli ultimi 10 mila metri quadri diventeranno una «macchina per educare», con il «Centro di formazione universitaria e ricerca per l'ingegneria dell'autoveicolo». Lo hanno detto ieri a Torino - alla presenza dell'Avvocato Giovanni Agnelli - l'amministratore delegato della Fiat Paolo Cantarella, il rettore del Politecnico Rodolfo Zich e l'architetto Renzo Piano (autore del progetto di recupero), presentando il corso di laurea in Ingegneria dell'auto, unico in Italia e tra i primi al mondo. II corso nasce da un accordo tra la Fiat e il Politecnico di Torino e:d è la prima iniziativa con cui la società automobilistica vuole celebrare il proprio centenario, che cade l'I 1 luglio 1999. Le lezioni dovrebbero iniziarsi con l'anno accademico 1999-2000, i primi «ingegneri dell'auto» usciranno dalle aule universitarie del lingotto nel 2004: sono previsti due diplomi universitari paralleli con 60 studenti ciascuno, della durata di tre anni. Un biennio consentirà poi di conseguire la laurea in Ingegneria dell'auto. I giovani saranno a regime, nell'arco dei cinque anni di corso, circa 500. Il professionista che ne uscirà, hanno spiegato Cantarella e Zich, sarà un ingegnere a tutto tondo: non solo progettista di automobili, ma anche conoscitore del processo produttivo e con una visione globale del mondo dell'auto. Lo garantiscono materie come sviluppo delle risorse umane, pianificazione, gestione, controllo e organizzazione aziendale, economia, ecologia, marketing, diritto e lingue. Per favorire la conoscenza dell'industria dell'auto sono previsti stage nelle aziende Fiat e del suo indotto; i manager dell'azienda affiancheranno come docenti i professori del Politecnico. La Fiat investirà 44 miliardi di lire, mentre 20 miliardi di fondi europei sono stati concessi al Politecnico dalla Regione Piemonte: «Il Lingotto, tempio dell'industria torinese e nazionale - ha detto in un comunicato il presidente della Regione Enzo Ghigo - diventa oggi simbolo delle capacità e delle potenzialità di Torino e del Piemonte». La Fiat contribuirà alle spese di funzionamento e gestione dei corsi di laurea e di diploma spendendo fi¬ no a 4 miliardi e mezzo l'anno, per dieci anni. La laurea, ha sottolineato Cantarella, è rivolta a «veri appassionati di motore, giovani capaci, già sedendosi in un abitacolo, di cogliere pregi e difetti, qualità stradali, personalità e impatto emotivo di un'automobile. Giovani che vivono l'auto non semplicemente come un prodotto industriale, ma come la sintesi di aspirazioni, tendenze culturali, bisogni e fantasie che agitano la società». Di ingegneri, ha aggiunto, abbiamo sempre più bisogno: ((Alla fine degli Anni 30, quando la Fiat aveva già 50.000 dipendenti, gli ingegneri erano solo 300, negli Anni 60 in Fiat Auto erano poco più dell'1% del personale non operaio. Oggi superano il 10%». Per la città l'iniziativa non ha solo risvolti importanti in termini di sviluppo («Coglie in pieno la nostra vocazione "poli-tecnica" ha detto il sindaco Valentino Castellani - ed è strategico fare di Torino una città in cui si viene a sludiare»), ma anche sotto l'aspetto urbanistico: «Sono passati quindici anni da quando sono cominciati i lavori al Lingotto - ha detto Gianni Agnelli - e ci vorrà un'altra generazione prima che la città l'assorba non più come periferia ma come parte urbana. Il Lingotto per me è un po' come una casa. Mi piaceva quand'ero bambino e mi piace molto oggi. Non dico che l'ho visto crescere, ma venivo qui quando c'era mio nonno che si occupava della Fiat». Per metabolizzare definitivamente il Lingotto - ha detto Renzo Piano - c'è ancora bisogno di un piccolo sforzo nel settore dei trasporti: «Poi, nel giro di 5-10 anni, questo sarà uno fra i primi esempi di recupero delle periferie, un luogo per nulla periferico». Un simbolo di come le città, «mangiato» tutto il territorio a disposizione, abbiano smesso di esplodere e abbiano cominciato a «implodere», cioè a sfruttare nel nome della qualità gli spazi residui. Carlo Grande Presentata ieri l'ultima tappa della ristrutturazione di Piano: 10 mila metri quadri per un corso di studi all'avanguardia nel mondo ' Da sinistra, l'avvocato Gianni Agnelli, il rettore del Politecnico Rodolfo Zich, l'amministratore delegato della Fiat Paolo Cantarella, il sindaco di Torino Valentino Castellani e l'architetto Renzo Piano davanti a un plastico del Lingotto

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