New York, l'inferno dei single

New York, l'inferno dei single Per i tre milioni di solitari della metropoli, resiste solo il meccanismo delle riviste di annunci New York, l'inferno dei single La giostra degli incontri non gira più James Walcott, di New York, fa eli professione il critico letterario, categoria stroncatori. La rischiosa decisione di scrivere un romanzo l'attribuisce al fatto di essersi imbattuto in una esperienza troppo devastante per non essere raccontata: la vita da single a Manhattan. Il protagonista del suo libro, di prossima pubblicazione, vive una penosa odissea e, alla fine, quarantenne senza più energie, si rifugia nell'Itaca del matrimonio per salvarsi l'anima e la stabilità mentale. In privato, Walcott racconta che la storia non è autobiografica: la sua vita è stata, assicura, più assurda della sua fiction. Si è rifugiato nella letteratura scappando dalla casa di una donna conosciuta poche ore prima. Svegliandosi assetato nel cuor della notte, era andato al frigo tiì lei, l'aveva aperto e ci aveva trovato una collezione di samurai-robot. Nient'altro. Una schiera di spadaccini meccanici schierati nella luce ghiacciata, improbabili come tutti gli incontri che lui aveva avuto negli ultimi anni. Seduto sul pavimento li aveva passati in rassegna: una sfilza di tragiche, spaventate: guerriere. Come lui, come il protagonista del romanzo che andò a scrivere, come i tre milioni di single che popolano quella che un tempo era chiamata «Naked City», la città nuda, e ora si è messa l'abito grigio compostezza. Sarà una reazione alla vicenda Lewinsky, sarà la Reazione del sindaco Giuliani, ma quella che un tempo era la giostra degli incontri continua a frullare solo sulle pagine delle riviste affette da «luogocomunismo». Nella realtà, Manhattan è un inferno per solitari alla continua ricerca di qualcuno con cui dividere la notte, in una caccia che usa armi sempre diverse, ma con esiti sempre più scarsi. In un sondaggio del «New York», alla domanda: «A quando risali; la tua ultima esperienza sessuale?» la maggioranza ha risposto: «Circa un anno fa» e il 9% si è espresso con un curioso: «Non me lo ricordo più». Il punto e che ognuno ha aspettative precise e delimitate e dall'incontro di due diverse volontà esce un'unica frustrazione. Lo racconta benissimo un divertente film-verità dalle strane conseguenze, intitolato «Unmade beds», letti sfatti. Lo ha girato un regista inglese, affascinato dal girone infernale degli annunci con cui le persone sole si cercano definendo le loro preferenze e or ganizzando appuntamenti a buio Da questo ambiente ha scelto quattro personaggi auten tici e li ha seguiti con la telecamera prima e dopo le loro espe- rienze, registrandone aspettative e delusioni. C'è un uomo alla deriva della quarantina di nome Mickey Russo, che si definisce il tipo «alla Harvey Keyt.el», sfoggia occhiali scuri nella notte e prepara con cura il «trappolo» dove ricevere la preda, rifornendo anche l'armadietto del bagno («senza badare a spese: lo spazzolino, sempre nella sua confezione, è Orai B, due dollari e novantanove»). In caso la donna dell'annuncio si riveli una racchia, si fa chiamare da un amico sul «pager» e, fingendo una emergenza di lavoro, le dà i soldi per il taxi e scompare. E' un destino quasi obbligato. L'unica volta in cui lei è affascinante, lo liquida a line cena, giacché «scusami, ma sei inferiore a me nella scala sociale e sarei imbarazzata a presentarti ai miei amici». Perfetto stile donna quarantenne di Manhattan. Non meno difficile l'esistenza di Bionda Monte, ex spogliarellista, con la quale tutti gli uomini vogliono fare sesso («per lo più da soli, guardandomi»), mentre lei è si disponibile «una, due, anche tre volte al mese», pur di avere in cambio qualche soldo per mantenersi più dignitosamente e smet- tere di rubare al supermercato le scatolette di cibo per il cane. 11 film è talmente plausibile che tutti ci riconoscono situazioni già sperimentate. Talmente vero che, all'uscita dell'ultimo spettacolo c'è Branda Monte in persona a distribuire tra gli spettatori il suo biglietto da visita, sperando di trovare l'uomo giusto. Alla ragazza che le diceva: «Sì, ma io che cosa ne faccio?», ha replicato: «Non si sa mai, hai un padre? Uno zio? Un nonno?». Estremi rimedi, ma ognuno si arrangia come può. C'è chi va al «Drip Bar», nell'Upper West Side, ordina una birra e tm classificatore. Contiene i questionari compilati dai precedenti clienti del sesso prescelto: età, razza, colore dei capelli e degli occhi, professione, passione, perversione. Il barista, a richiesta, combina l'incontro. Se butta male, c'è sempre il «sistema Mickey Russo» per togliersi dai guai. Più garanzie dal lavandaio Chen, a Midtown, che, accanto alla lavagna con i prezzi degli abiti, espone le polaroid dei clienti single. Se interessati, basta farsi fare la propria, appenderla vicino all'anima smacchiata e gemella e aspettare. Al prossimo giro di biancheria sporca lei 0 lui la vedrà, darà il suo responso a Chen che, in caso positivo, fa pure l'autista per la serata, con una Lincoln nera a noleggio. Come andrà a finire? Alla domanda «Che tipo era l'ultimo partner sconosciuto con cui sei uscito?» la maggioranza dei lettori del «New York» ha risposto: «Un demente». Ben che vada, con 1 samurai nel frigo. Ad arrivarci, perché solo l'8% fa sesso al primo incontro. Tanto vale, allora, fare bella figura e lasciar perdere il resto. La nuova tendenza sociale, bandiera della resa emotiva, si chiama «ami candy», una specie di «delizia al braccio». Significa che, dovendosi presentare a una serata, si chiede a un amico di procurare la donna più splendente che conosca al cui fianco comparire, mettendo bene in chiaro che nulla seguirà, né quella notte né altre, giacché non ci si vedrà mai più. Lui salva il prestigio, lei entra in un ambiente nuovo. Esiste anche la versione maschile, in codice «walker», passeggiatore, ma le regole non cambiano. C'era una volta «the-one-nightstand», una botta e via; ora c'è «the-one-night-nothing», un tubo e via. L'effetto supermercato generato dalla consapevolezza che esistono tre milioni di prodotti disponibili ha moltiplicato le aspettative, impedito di valutare le qualità della prima o seconda scelta, «tanto sull'altro scaffale ci sarà qualcosa di meglio, sennò basta girare corsia» e avanti, in un valzer schizofrenico in cui tutti finiscono per avere obiettivi sempre più definiti e la reciproca soddisfazione diventa improbabile. L'tmica certezza è il passaggio del tempo, che segna il viso e il corpo delle migliaia di Mickey Russo e Brenda Monte, patetici perché dentro immutabili, consegnandoli all'inverno del loro scontento e offrendo come unica via d'uscita un autunnale matrimonio senza luce, pur di sfuggire all'agguato dei samurai nel frigorifero. Gabriele Romagnoli A un sondaggio che chiedeva a quando risaliva l'ultimo rapporto sessuale la maggioranza ha risposto «Circa un anno fa» Si cercano rimedi: dal bar che offre classificatori con le schede dei clienti alle lavanderie dove si può affìggere la propria foto La nuova tendenza è trovare una persona che accetti di accompagnarti in pubblico a patto che nulla accada e che non ci si incontri mai più . Té-. A sinistra una scena di «Manhattan», il film di Woody Alien che approfondisce anche il tema dei rapporti interpersonali nella metropoli. Sotto, l'immagine di un cliente in un ritrovo di New York

Persone citate: Bionda Monte, Branda Monte, Brenda Monte, Gabriele Romagnoli, Giuliani, James Walcott, Lewinsky, Mickey Russo, Walcott, Woody Alien

Luoghi citati: Manhattan, New York