Galliano, erotismo in divisa E lo chic si veste da Hermès di Antonella Amapane
Galliano, erotismo in divisa E lo chic si veste da Hermès Ai via le sfilate di Parigi, gli stilisti insistono sul nudo Galliano, erotismo in divisa E lo chic si veste da Hermès PARIGI DAL NOSTRO INVIATO La guerra è di moda sul fronte di Dior. Dove la sfida si consuma a colpi di seni svelati da lascive soldatesse di Mao e spudorate reclute russe. Al ritmo di inni rivoluzionari incede il plotone di militar-cocotte, abituate ad affinare le strategie fra le lenzuola dei bordelli di Macao. John Galliano, più bellicoso che mai, riesce a erotizzare anche la divisa: top-collant per mostare generosi toraci da Oscar; giubba verde ramarro, con stellette sangue, perennemente aperta. E sottana solcata da oblò laterale, chiaro invito a fugaci palpeggiamenti. La torbida generalessa caracolla su armi letali: appuntiti sandali alti una spanna, decorati da alamari e Strass. Sono feticci-gioiello cuciti a mano dal calzaturificio veneziano di René e Paola Caovilla che, sulla seduzione delle scarpe, hanno scritto un libro, presentato alla fiera di Francoforte. Con tanto di prefazione del sostitu- to procuratore Carlo Nordio. Scollature abissali, trasparenze da infarto e labbra bordò per combattenti in pantaloni gonfi come paracadute e berretti da soldatessa. L'immaginario da caserma dagli Anni 30 a oggi abbonda di Matha Hari rivedute e corrette, interrotte da angeliche ragazzine in sottoveste bianca. L'altra faccia della perfidia? Deve essere un tic creare collezioni senza mai pensare alle esigenze delle clienti, ma tant'è. Non commenta Gwineth Paltrow, vestita da stracciona, accanto alla moglie del discendente del conte Dracula, la torinese Francesca Sturdza. Carla non c'è. La Bruni - dopo aver accumulato 13 miliardi - lascia la passerella per darsi al canto. Non fanno parte del coro le suoline di Dries Van Noten, in biancheria virginale, busti piallaseno, ottocentesche sottovesti di batista, calze e scarpe nere. Missionarie penitenti con cilici di jais e cinture Gibaud. Al collo, manciate di cozze. C'è poco da ridere pure sul podio del giapponese Watanabe, che incerona la bocca alle indossatrici in tuniche bianche, modellate da inserti e spi¬ rali di metallo. Gli accessori cannibalizzeranno gli abiti, o almeno quelli minimalisti. Diventerà un «must» il casco da moto di Vuitton color perla, provvisto di antennule per sintonizzarsi sulle radio più trendy. Nella collezione Hermes, disegnata da Margela, la giacca diventa gilet, panciotto, cardigan. Tutto qui. Peccato limitare la fantasia del creativo di Anversa in nome della tradizione. Di uno chic senza tempo declinato da attrici, cantanti, clienti miliardarie, anche ultrasessantenni. Antonella Amapane Carla Bruni come la Schiffer «Lascio la passerella voglio diventare una cantante» Un modello dello stilista Junko Shimada
Luoghi citati: Anversa, Francoforte, Macao, Parigi
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