Il killer in fuga minaccia «La vendetta non è finita »

Il killer in fuga minaccia «La vendetta non è finita » Perugia. Continua la caccia all'uomo nei boschi, ma lui telefona ai vicini: ammazzo anche voi Il killer in fuga minaccia «La vendetta non è finita » PERUGIA. Quaranlott'ore di caccia all'uomo senza trovare una sola traccia certa. Dopo avere ucciso due persone lunedì, Fortunato Ottaviani è svanito nei boschi della Valnerina e continua a tenere in scacco due elicotteri e un centinaio tra agenti, carabinieri e guardie forestali. Fortunato Ottaviani ha il volto scavato da un rancore antico. Chi lo conosce da poco sa di lui l'essenziale, che ha 63 anni e lavora come muratore. Ma tutti lo conoscono da sempre in un paesino come Preci, una quarantina di case fra le montagne dell'Umbria al confine con le Marche e lungo la dispettosa faglia di un terremoto che da più di un anno non smette di far tremare la terra della zona. A Preci tutti sanno di quel rancore antico, quel che non sanno è che, come il terremoto, all'improvviso, senza alcuna spiegazione apparente, due giorni fa il rancore ha deciso di svegliarsi. «Sono quindici anni che mi rompono i c...» scrive Ottaviani in un biglietto lasciato bene in mostra, poi esce di casa, deciso a dare sfogo, infine, alla sua vendetta nei confronti dei Cetorelli, una famiglia di pastori del pae¬ se. Una vendetta estosa all'intera stirpe: dal più anziano al più giovane componente. E legata a una vecchia vicenda: 15 anni fa Ottaviani violentò una ragazza dei Cetorelli, allora dodicenne. Fu denunciato e condannato a tre anni di carcere. I rapporti, già tesi, peggiorano nel corso degli anni per problemi di proprietà fino a uno screzio consumatosi in pubblico due-tre mesi fa. I Cetorelli oggi negano che vi sia mai stato dell'astio, parlano di «un gesto di follia», ma probabilmente dopo la lite Ottaviani si decide. E' così che, in poco meno di cinque ore, lunedì Preci vede due persone morire, mezzo paese finire sotto sorveglianza e un'intera montagna sotto assedio. Tre colpi di fucile sono l'ultima traccia certa lasciata da Ottaviani: colpiscono Achille Cetorelli, 71 anni, patriarca della famiglia e zio di Massimo, 34 anni, l'uomo ucciso al mattino. 1 tre colpi di fucili; risalgono al primo pomeriggio di lunedì. Da allora Ottaviani si trasforma in un fantasma, un'ombra armata di un fucile da caccia calibro 12 a cinque colpi e una pistola calibro 22, pronta a sparare anco¬ ra per calmare una sete di vendetta non sazia, nonostante i due morti. E Preci si trasforma nella contrada del terrore, le persone barricate in casa, un centinaio di agenti, guardie forestali e carabinieri disseminati ovunque. Lo mitragliette in mano, i giubbotti antiproiettile, frugano casolari, perlustrano le strade abbandonate del borgo, irrompono nelle case, ispezionano grotte e anfratti della montagna, evocano immagini da seconda guerra mondiale. La prima notte all'addiaccio di Ottaviani scivola via sotto una fitta pioggia. Non è chiaro so l'uomo abbia con sé viveri sufficienti a permettere una lunga sopravvivenza sulle montagne. Ma Ottaviani è stato pastore, e ancora dà del filo da torcere ai cinghiali quando esce a caccia, così come non torna da una passeggiata nei boschi senza una borsa piena di funghi o tartufi: di quello montagne conosce ogni anfratto, raccontano in paese. Sa come procurarsi del cibo, sa come nascondersi, vedere senza essere visto, inseguire i suoi inseguitori. No, chi lo conosce non riesce a credere ad un Fortu¬ nato Ottaviani catturato delle forze dell'ordine. Piuttosto, spera che si arrenda. E' per questo che don Giulio Marra, il viceparroco di Preci, due notti fa ha lasciato accese le luci della chiesa: «Perche le potesse vedere da lontano e presentarsi da noi. Da parto nostra, stiamo pregando e chiedendo a Dio di perdonare Pippo e di dargli un barlume di luce. Abbiamo paura che ci sia un'altra morte. Temiamo che possa essersi ucciso o uccidere di nuovo». La pioggia della notte termina in una radiosa e fredda giornata di tramontana. La paura rimane la stessa. Duo elicotteri si alzano in volo, in uno vi è anche Chicco, il bastardino di Ottaviani, trasportato fino a un punto delle montagne dove le forze dell'ordino hanno individuato tracce di un passaggio di uomo ancora fresche. Non e chiaro da quale parte stia Chicco: di fronte a quelle tracco che forse appartengono al suo padrone, il cane fa finta di nulla. Mentre lo forzo dell'ordine lo cercano sulle montagne, Ottaviani si fa vivo in paese, con una telefonata. Destinataria è Assunta, 40 anni, una sua conoscente. La donna sta stendendo il bucato ad asciugare fuori della sua abitazione quando squilla il telefono «Sono Ottaviani, adesso arrivo e ammazzo anche voi», avverto una voce. La donna butta immediatamente giù il ricevitore 0 dà l'allarmi!. Non può ossero sicura che quella appena ascoltata sia proprio la voce di Ottaviani, e neppure ne sono sicuri gli inquirenti, ma la telefonata contribuisco ad aumentare il panico in paese. Assunta e i suoi sono soltanto conoscenti di Ottaviani. Se quella telefonata è vera, vuol dire che la vendetta dell'uomo si estendo all'intera Proci. Intorno allo 4 di pomeriggio scatta un nuovo allarme. Si odono due colpi di arma da fuoco a Collescitle, una dello montagne dove è in corso la caccia all'uomo. Gli elicotteri e gli uomini si concentrano in quella zona, fermano anche una persona, ma dopo mezz'ora di ricerche capiscono che si tratta di un falso allarme. Le battuto proseguono abbracciando di nuovo l'intera zona, mentre il prefetto ili Perugia Anna Maria D'Àscenzo chiodo al ministoro dogli Intorni l'invio di un altro centinaio di uomini addestrati od equipaggiati per questo tipo di ricerche. Su Preci cala la seconda notte ili paura. Le strade del paese sono deserte, l'unica luco accesa e quella della chiesa. Don Giulio Marra spora ancora di vedere su quel volto scavato da un rancore antico la luce del perdono. Flavia Amabile Cresce il panico a Preci ma ci sono dubbi sull'autenticità della chiamata. Nuovo allarme poi rientrato per due spari nella zona delle ricerche Il prefetto chiede al Viminale l'invio di un altro centinaio di uomini addestrati. Il prete tiene accese le luci della chiesa «Spero che si consegni a noi» A fianco, un elicottero del carabinieri sorvola Acquaro, il paese del primo omicidio. In alto, Fortunato Ottaviani. l'uomo ricercato da due giorni

Luoghi citati: Acquaro, Marche, Perugia, Preci, Umbria