Ricerca farà nascere computer superpotenti di Piero Bianucci

Ricerca farà nascere computer superpotenti Assegnati i Nobel di chimica e fisica Ricerca farà nascere computer superpotenti Regge: «I loro studi permetteranno di creare apprecchiature sofisticate» STOCCOLMA. Lo statunitense Robert Laughlin, il tedesco Horst Stoermer e il cinese Daniel Tsui sono i vincitori del premio Nobel per la fisica 1998: si spartiranno un miliardo e 600 milioni. 11 Nobel per la chimica, con la stessa dotazione, è invece andato al britannico John A. Pople e all'americano di origine austriaca Walter Kohn. Un denominatore comune unisce i lavori di questi scienziati: benché i primi tre abbiano avuto il riconoscimento per la fisica e gli ultimi due per la chimica, tutti sono alle prese con lo studio della materia sulla scala di quel microcosmo che è regolato dalle leggi della meccanica dei quanti. A differenza di ciò che è successo con il Nobel per la medicina, assegnato a scienziati che hanno posto le basi per la confezione del chiacchieratissimo Viagra, il farmaco contro l'impotenza, questa volta il premio dell'Accademia reale svedese non va a ricerche popolari ma a studi quasi iniziatici, ricerche per palati fini, che possono essere apprezzate solo dagli specialisti del settore. Proviamo a dare almeno un' idea delle scoperte appena laureate, incominciando dalla fisica. Laughlin (47 anni, Stanford University), Stoermer (49 anni, Columbia University, New York) e Tsui (nato in Cina nel 1939, ora alla Princeton University) hanno dimostrato che una corrente di elettroni convogliata in fortissimi campi magnetici può formare nuovi tipi di particelle con carica frazionaria (gli elettroni sono particelle con carica elettrica negativa, per definizione uguale a 1). Questo singolare comportamento ò spiegabile sulla base dell'effetto Hall quantistico. «E' stata - spiega il fisico Tullio Regge, professore di teoria quantistica della materia al Politecnico di Torino - una cor¬ sa a staffetta tra fisici sperimentali che raccoglievano dati in laboratorio e fisici teorici che cercavano di interpretarli nel quadro della meccanica dei quanti. Benché questa ricerca sembri astratta, in prospettiva potrebbe avere ridessi tecnologici interessanti nella progettazione di sofisticate apparecchiature microelettroniche per computer sempre più potenti. Onesto ci riporta allo spirito originario del Nobel, che secondo il suo fondatore doveva premiare invenzioni utili all'umanità. Per adesso, però, potremmo dire che la scoperta di Laughlin, Stoermer e Tsui è una soluzione in cerca di un problema...». Passando al Nobel per la chimica, Pople (nato nel 1925 in Gran Bretagna e ora professore all'Università Carnegie-Leoon di Pittsburgh, Illinois) e Kohn (nato a Vienna nel 1923 e ora all'Università di California a San Diego) hanno ottenuto il riconoscimento per aver contribuito «allo sviluppo di metodi che permettono lo studio teorico delle proprietà delle molecole e dei processi chimici». In particolare, la motivazione riconosce a Pople il merito di avere sviluppato «la metodologia della chimica dei quanti» e a Kohn per aver elaborato «la teoria della densità funzionale». Anche in questo caso si tratta di ricerche teoriche, ma con applicazioni concrete. Chimica dei quanti e teoria della densità funzionale consentono infatti di prevedere sulla carta le proprietà di molecole molto complesse prima di sintetizzarle in laboratorio: Pople ho tradotto le sue teorie in un programma per computer chiamato «Gaussiana che gli ha reso milioni di dollari. Nel suo caso, con i quattrini del Nobel, piove sul bagnato. Piero Bianucci

Luoghi citati: Cina, Gran Bretagna, Illinois, New York, Pittsburgh, San Diego, Stoccolma, Torino, Vienna