Incubo d'autunno per il governo Jospin

Incubo d'autunno per il governo Jospin Gli studenti in piazza a oltranza, li seguono le guardie carcerarie e i commercianti Incubo d'autunno per il governo Jospin / ragazzi rivendicano il diritto allo studio, i professori li appoggiano. Quindicenne uccisa da un camion al corteo PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Non c'è peggior sciagura, per la Gauche, che una protesta giovanile di massa. Lo sapevamo. Eppure ecco gli studenti in piazza. Il governo sembra parlare nel vuoto, e i cortei si moltiplicano. Proprio un bel guaio». Non volendo prendersela con se stesso, Lionel Jospin - le cui dichiarazioni off record il «Canard enchaìné» pubblicherà stamane striglia ministri e collaboratori. Ottantamila giovani in piazza lunedì. Altrettanti ieri, con violenze diffuse (Lille, Strasburgo, banlieue parigina...). E domattina si replica nella capitale. Il movimento, apolitico ma coriaceo, ha già un nome ufficiale - Ottobre '98 - dalla sinistra assonanza con il Maggio di trent'anni fa. Determinazione analoga, però un obiettivo assai diverso. C'è già una vittima, una dimostrante quindicenne investita da un camion in manovra. Un incidente, ma pur sempre un vittima. Nell'Ottobre '98 tra i giovani il «lasciateci studiare» sostituisce l'utopia. Dunque aule meno affollate, più docenti (e computer), programmi efficaci, orari precisi, locali idonei. L'iniziativa raccoglie un ampio consenso tra i «prof». Aggravando la già scomoda posizione di Jospin. Che rivive, in fondo, un incubo fin troppo conosciuto. Era il 1990. Ministro dell'Education Nationale, vide la scuola francese svuotarsi riempiendo le piazze. Rischiò la poltrona. E con lui il suo braccio destro Claude Allegre, che oggi la occupa. Ma nella settimana horribilis jospiniana, al cui profilarsi la maggioranza parrebbe vacillare, l'«emergenza superiori» costituisce solo la punta dell'iceberg. Nelle carceri francesi cova la ribellione. Mal pagate e con un organico irrisorio, le guardie dissotterrano l'ascia di guerra. E venerdì tocca al commercio. Nel budget '99 - che l'Assemblée Nationale abborderà incrociando le dita dopo le disavventure in casa Prodi - i negozianti trovano una sgraditissima eurotassa: 3000 franchi in media. Aspettiamoci quindi nuovi défilé protestatari. Ma ormai bisogna prenotarli con largo anticipo. Sabato, per esempio, è già preso: sfileranno i delusi del «Pacs», il «paramatrimonio omosessuale» - come lo definisce la Destra che il 9 ottobre lo bocciò a sorpresa in aula, causa l'ignavo assenteismo ps. Fu la prima avvisaglia. Un fulmine a ciel sereno. Da 16 mesi Lionel Jospin slalomava con successo fra gli trabocchetti di una minoranza parlamentare divisa e spesso imbelle. Ma in politica, la sufficienza non paga. L'inquilino di Matignon l'ha imparato a sue spese, ringalluzzendo oltremodo una Droite che annaspava. Da allora, gli infortuni si moltiplicano. Piccato, il premier annunciò a caldo che intendeva ripresentare il «Pacs» due settimane più tardi. Ma fra i peones del socialismo francese, ostili verso una misura che spesso li imbarazza nei Collegi di provincia, non diminuiva la reticenza. Donde un nuovo slittamento: 10 novembre. E gli sgravi fiscal ereditari-previsti per le coppie di concubini (omo od eterosessuali) varrebbero estesi alla convivenza tra fratelli/sorelle. Ovvero, come ingraziarsi la Francia profonda estendendo all'asse familiare un progetto controverso. La manovra è scoperta, ma non risolutiva. Lionel Jospin 10 sa. E preferisce cautelarsi. Aveva un modo infallibile per indurre all'obbedienza le sue truppe: avocare al governo la paternità del «Pacs». Lo ripresenteranno, invece, gli «onorevoli» ps. In caso di bocciatura o nuova retromarcia, ha l'innocenza garantita. Sono mezzucci. Gli stessi che il primo ministro applica da giorni per disinnescare la crisi scolastica. Invano. Allegre promette una riforma. E, nelle circolari ai presidi, raccomanda cameratismo, prudenza, conciliazione. Il vecchio, manzoniano «troncare e sopire». Speranza inconfessabile: con le lunghe vacanze di Ognissanti dal 24 in poi, una tregua è garantita. E alla ripresa, basteranno le classiche misure tampone. Ma la rabbia studentesca è, non solo in Francia, una variabile indipendente. Le vetrine a pezzi, 11 vandalismo, lo shopping proletario e le sassaiole punteggiano sia pure marginalmente (20 i fermi) il martedì nero di Jospin. Un presagio da non ignorare. Enrico Benedetto Il «Canard» riporta lo sfogo del premier francese: «Non c'è peggiore sciagura per la Gauche di una protesta giovanile. Lo sapevamo: eppure eccoli manifestare Un bel disastro» li corteo di protesta degli studenti ieri a Lione: in tutto il Paese erano ottantamila

Persone citate: Claude Allegre, Enrico Benedetto, Jospin, Lionel Jospin, Piccato

Luoghi citati: Francia, Lione, Matignon, Parigi, Strasburgo