Cocciolone, eterno

Cocciolone, eterno Sagge CHE al dunque è poco più di uno stato d'animo, uno spirito naturalmente anti-guerriero, una sottomarca di pacifismo, una sorta di sfuggente neutralità che porta con sé il ricordo di shock inconfessabili (da Caporetto all'otto settembre), si nutre della più magniloquente ed ipocrita inefficienza e a volte funziona pure, nel senso che evita guai maggiori. Forse. Anche se è difficile dimostrarlo. Nulla di compiutamente definito, certo. Che oltretutto trascende la figura di quel capitano dall'irresistibile cognome Gocciolone, quasi un tenero richiamo d'insufficienza anagrafica - che fu abbattuto (con il pilota, maggiore Bellini) nella primissima missione in Iraq, e quindi preso prigioniero dal nemico, ed esposto agli occhi del mondo dalla tv di Saddam, e infine liberato: ma che emozione, che paura, quanti sospiri e quante mamme in pena... Le mamme (già evocate l'altro giorno anche da un Cossiga particolarmente pessimista) sono fondamentali. Come fonda- z za e viltà, furbizia e b uon cuore accompagn ano con fragoi Cocciolone, eterno mentale, ai fini di ogni possibile «cocciolonismo», appare l'evocazione sistematica delle possibili bare. Sullo sfondo, si coglie l'assenza di una politica estera; compensata, se non addirittura riequilibrata dalla presenza del Vaticano, che invece una politica estera ce l'ha, eccome. Il vero spessore, infine, lo concedo l'inesorabile intrecciarsi di vicende internazionali con gli interessi di bottega dei partiti (un tempo) e dei leader (ora) che, spesso miserandi, trovano ampio sfogo nel Transatlantico di Montecitorio (ieri) e in tv (oggi). In una «velina» di Orefice dell'estate 1995, per dire, si trova la preziosa testimonianza di come una missione militare ita¬ Il capitano Coccprotagonista sfodella guerra del Il capitano Cocciolone protagonista sfortunato della guerra del Golfo li ministro dell'Ambiente Edo Ronchi esponente del pacifismo italiano liana in Bosnia potesse (anche) essere presa a pretesto per evitare le elezioni anticipate. Per il resto, basti pensare a De Mita che, facendo il bagno in piscina, definisce «una follia» la presenza di soldati italiani in Libano; a Prandini, che suggerisce di piazzare mitragliette sui pescherecci italiani del Golfo Persico; e al ministro verde Ronchi che partecipa a una manifestazione pacifista Mustafà, il ragazzo libanese mascotte del nostro contingente! mentre stanno pa^ navi italiane. Come si vede, il ! al di là del personal Ione che pure, coni ne, aveva scelto di [ di caccia-bombardi! me is Cocciolone rap un po' beffarda "Assalti frontali" viazione». Vero è pitano si vendetti delle foto del propi

Persone citate: Cocciolone, Cossiga, De Mita, Edo Ronchi, Mustafà, Prandini

Luoghi citati: Bosnia, Caporetto, Iraq, Libano