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Kosovo bruxelles e attende il responso del Consiglio atlantico prin -Trapani [u^ Il ì\ WS £¥'AZ,0NE I ITALIA Vlllafronta3^Ì6B52 sono arrivati alla base I . . . Palermo m®sz&. . \ flotta I usa MALIA _ ;„„!„»,liFnirfnrl I nì^~~^+A A , «Trapani ilermo bretaKosovo bruxelles e attende il responso del Consiglio atlantico prin -Trapani [u^ Il ì\ WS £¥'AZ,0NE I ITALIA Vlllafronta3^Ì6B52 sono arrivati alla base I . . . Palermo m®sz&. . \ flotta I usa MALIA _ ;„„!„»,liFnirfnrl I nì^~~^+A A , «Trapani ilermo bretagna g 8 Harrier GR7 Ua Gioia del Colle ania M 14 Tornado Armamento : '20 missili Cruise (8 all'interno, 12 all'esterno) Gioia del Colle Armata con missili Tomahawk 4 navi da guerra: Anzio, Arleigh Burke, Mitsther, Deyo 4 sottomarini: Narwhal, Atlanta, Newport, San Juan cia m M 20 Jaguars ' 1ft e Mirage 'DA ; BrindisLX 316F16 '^<^^^ « 4F16, Spiualtrio - obiettivimilitari m pronti a serbi iungere I'ltalio . i^lnstallazioni missilistiche imarca ®Basiaeree J| 4F16 <S> Truppe di terra togallo canada 1 ( 3F16 |#| 6CF18 :hia norvegia SH 4 F16 * j§jf§|[ aviazione usa 2 B2, nella base di Whiteman, (Missouri) 12 F117,40 F16,6 AIO, luricognitori più altri 50 aerei ad Aviario (Italia), 72 aerei sulla portaerei Eisenhower, tra cui 10 FI4 e 35 Fi8 ITALIA Vlllafronca, Istrada" Vicenza 6 B52 sono arrivati alla base | inglese di Fairfod Mare Adriatico LE FORZE IN CAMP© Tiyar Dan Novojirad^ SLOVENIA - CROAZIA BOSNIA-ERZEGOVINA ,„,'"' Nisaic ^yasin : \ y UNGHERIA ®, Nova Vorofs. Uzicjs . C" "' „ V, ® ®Cacak fytajniuv'*® ($Bad$Topola %vici% ®NoviSad\ ovitKrajeva ^JUGOSLAVIA^^Belgrado Kragnjevac ^ X" » <$ Cupriti \ (»Kovin/ eskovac® A|ek$inac Miad^'aT ■ ROMANIA Bloccati i su Belgrcu LONDRA. La Britishj ha sospeso ieri con ei mediato, e fino al proj ciotto ottobre, tutti menti aerei tra Londr pitale jugoslava Beli causa «dell'attuale iti rispetto alla situazioni sovo». E' quanto si leg comunicato diffuso di pagnia aerea ieri a Loi nostra priorità è la sic ha sottolineato la dirig la compagnia - per quf nea aerea ha deciso dere il servizio». La Bl ways operava su quattro giorni alla seti) seguito della decisior dunque, sono stati ca voli di andata e ritor nedì 12, mercoledì 14 15 e domenica 18 ottij analoga decisione, quanto riferito da fa portuali a Belgrado, è j sa anche dalla comi bandiera tedesca, la] sa. tv annuncia un discorso di Milosevic al tg delle 19,30, tutto il Paese è rimasto col fiato sospeso il capo supremo non s'è visto. Un temporale ha atto temere il primo raid LA RETROIVUUtCBA DELLA SERBIA A Belgra del Gran Nella pagina accanto, in alto, un pilota da caccia della Nato pronto al decollo Qui sopra, il leader serbo Slobodan Milosevic A sinistra, il Comandante supremo delle forze alleate in Europa il generale statunitense Westley Clark Sotto, il mediatore americano Richard Holbrooke PRÌSTINA imbarazzante nel suo ultimo libro («To End a War», Random House, 1998 - il racconto dietro le quinte degli Accordi di Dayton). Nel frattempo, e nonostante calcili la grande scena diplomatica da protagonista, la posizione di Holbrooke in seno a questa Amministrazione rimane, paradossalmente, piuttosto precaria. La scorsa primavera il Presidente Clinton lo nominò ambasciatore alle Nazioni Unite, un incarico di potere oltreché di prestigio - l'ambasciatore all'Onu ha rango ministeriale. Ma la sua nomina deve essere ancora ratificata dal Senato, dove si è impantanata a causa di alcune questioni fiscali che vanno ancora chiarite. E con l'atmosfera che tira al Congresso alla vigilia delle audizioni per l'impeachment del Presidente, la nomina di Holbrooke rischia di non essere approvata per mesi. Ma un successo a Belgrado, ammettono fonti congressuali, potrebbe aiutare a sbloccare la situazione. E dare a Holbrooke, oltre al suo posto nei libri di storia, anche i suoi galloni di ambasciatore Onu. Andrea di Robilant DAL NOSTRO INVIATO A un soffio dall'«activation order», un secondo prima del momento in cui la parola sarebbe passata ai generali, Slobodan Milosevic s'è esibito nell'ennesimo^ per nulla imprevisto gioco di prestigio. Una mossa efficace, pare, poiché ha spinto Richard Holbrooke a interrompere i colloqui di Belgrado per volare a Bruxelles, chiedere alla Nato ancora un giorno di tempo e rientrare oggi per un ultimo round. Abbastanza per mostrare disponibilità, ma non per consentire un accordo immediato: un arretramento tattico che punta a eludere concessioni più pericolose. Dal cilindro ormai consunto del Grande Illusionista spunta una concessione che sembra spingere l'ex uomo forte al limite massimo delle sue possibilità: Milosevic si dice pronto ad accettare 1500 «osservatori» stranieri in Kosovo. L'annuncio avrebbe del sensazionale, tanto prossimo appare a un atto di rinuncia: firmando una simile clausola la Jugoslavia sarebbe a un millimetro dall'abbandonare il concetto di sovranità territoriale. Atto totalmente impopolare, in un Paese che vive sui miti e che da giorni viene bombardato da slogan patriottici. Nelle ultime ore sugli schermi televisivi si vedono scorrere di continuo vecchi documentari sull'invasione nazista (nonché fascista) e sulla lotta dei partigiani cetnici. I negozi ormai esibiscono le scritte «Non vendiamo ad americani ed europei». La xenofobia aumenta di pari passo con la paura di milioni di famiglie serbe tappate in casa e sempre in attesa di un'esplosione che riporterebbe il Paese al clima degli Anni 40. Ieri sera, per il telegiornale delle sette e mezzo era stato annunciato l'intervento del Capo: un grande annuncio forse, o forse un appello alla nazione che tutti aspettavano con il fiato sospeso. Per qualche minuto ieri sera dalla Vojvodina al Sangiaccato, dal Montenegro al Kosovo, la Jugoslavia ha trattenuto il respiro. Tutto per una notizia di pochi secondi: «Holbrooke è volato a Bruxelles, e il presidente Milosevic ha dichiarato che senza dubbio esistono le basi per una soluzione politica e pacifica della crisi». Anche da fonti Nato si dice che la trattativa ha visto «sensibili miglioramenti». Ciò che Milosevic sembra voler mettere sul piatto è l'umiliazione del famoso orgoglio serbo. Se si considera la questione in questi termini, le concessioni che si dice pronto a fare paiono davvero sorprendenti. Eppure l'esperienza spinge a considerarle piuttosto dei bizantinismi che certe formule possono nascondere. Ieri, per esempio, si è continuato a parlare di «osservatori» e sia le fonti americane sia quelle serbe hanno evitato di scendere in dettagli. La formula non precisa se potrà trattarsi di civili (una grande missione Osce) o di militari di una forza congiunta russo-occidentale. Completamente aperta, Al confine Ferito soldato albanese TIRANA. Un soldato albanese di guardia al confine con il Kosovo è stato ferito da raffiche di mitra che sarebbero state esplose da cinque soldati serbi: lo ha annunciato il portavoce del ministero dell'Interno Artan Bizhga. L'incidente, il primo che ha per vittima un militare albanese, è accaduto nei pressi del punto di confine denominato C/6 vicino al villaggio di Kamenice, nel distretto settentrionale di Tropoja. Il militare, Fatmir Solloj, 27 anni, è stato raggiunto da alcuni proiettili al petto mentre pattugliava una zona a 20 metri dalla linea di confine. Il militare è stato trasportato in elicottero presso l'ospedale della capitale e sottoposto ad intervento chirurgico. Secondo i medici le sue condizioni starebbero migliorando. Il ministero degli Esteri albanese ha diffuso in serata a Tirana una dura nota di protesta sull'incidente avvenuto al confine con il Kosovo. «Questo incidente - si legge nella dichiarazione - costituisce l'ennesimo atto di provocazione compiuto dalle forze dell'esercito jugoslavo. Facendo appello alle autorità di Belgrado di fermare immediatamente le minacce verso il territorio della Repubblica di Albania», il ministero degli Esteri considera l'incidente «come una sfida aperta della Federazione jugoslava alle pressioni internazionali che chiedono il rispetto della risoluzione 1199 delle Nazioni Unite per interrompere le azioni militari nel Kosovo e instaurare un clima di fiducia». [Ansa-Agi] Due gravi inq gli albanesi alzano il pre 6Fa in ora,^ ultranazioi che potrei scatenare pi violentissj contro il «tra : GAtiRI L'UOMOiP SEDI vrciWE: Tori. Castello, 29 • Ale P.zza Galimbert Novara Via F.lli