Il Louvre si piega allo spot

Il Louvre si piega allo spot Visitatori in calo, per la prima volta dal 1793 il museo si fa pubblicità Il Louvre si piega allo spot Fa l'en plein, il «museo più grande al mondo», con gli stranieri (66%) e le comitive della provincia francese. Ma Parigi e banlieue latitano. Solo il 17%. Perché? Una diffidenza nuova serpeggerebbe tra i sudditi del contado. Riprendendone le critiche, il Louvre smaschera le proprie insicurezze. Istituzione troppo grande, cara, affollata dice la vox populi. Falso, replica in calce la venerabile maison. Le code sarebbero evitabilissime usando il cervello, la politica tariffaria non può definirsi iniqua, e l'overdose da capolavori non ha mai ucciso nessuno. Ma bisogna veramente tracannare a garganella la storia dell'arte mondiale? Chi si ferma è salvo. Non perduto. L'iniziativa mira in somma a reorientare gli indigeni e, potenzialmente, i forestieri. Non si lancia la merce Louvre. Casomai, siamo dinnanzi a istruzioni ragionate per l'uso. Su muri, radio, giornali. Ma non tv: il Louvre cuvée '98 permane democraticamente aristocratico. Enrico Benedetto APARIGI 205 anni suonati, il Louvre è stufo. Immobile come il dio aristotelico, finora i visitatori li catturava per attrazione fatale. Venite, adoremus. Quando un museo è misurabile in ettari anziché mq, accoglie 5 milioni annui di visitatori e tramortisce il pellegrino con ricchezze da eden artistico, con la Gioconda nei panni della star e 250 custodi a farle da gorilla, l'eternità gli appartiene. E invece no. Abbandonato lo spleen da grandeur, il Louvre prova a vendersi come una pinacoteca di provincia. Campagna promozionale. La prima dal 1793. Sopravvissuto a 5 Repubbliche, incendi, e memorabili colpacci da Arsenio Lupin senza la minima tentazione pubblicitaria, eccolo esordire con spot e réclames plebei. E' che ci si annoiava, in trono. Dunque, scopriamo il popolo. Invece di concedergli udienza, lo si vada a cercare. La tardiva degnazione nasconde, tuttavia, una scomoda verità. L'ufficio marketing aziendale sa che i fedelissimi storici ormai vacillano.

Persone citate: Arsenio Lupin, Enrico Benedetto

Luoghi citati: Parigi