Ma uno sciopero dei giocatori ora saprebbe di vile catenaccio
Ma uno sciopero dei giocatori ora saprebbe di vile catenaccio r OGGI LA DECISIONE Ma uno sciopero dei giocatori ora saprebbe di vile catenaccio SCIOPERO o no, il giorno è oggi. L'assoni blea dell'Associazione italiana calciatori si riunisce a Milano, presso l'Hotel Michelangelo (ore 14,30). Se mai venisse volato, sarebbe il secondo della storia, dopo quello che, il 17 niarzo del 1996, bloccò le partite della serie A. Il sindacato lo aveva proclamato per protestare contro il lassismo che la Federazione e le Leghe avevano manifestato in merito a un nutrito, e giustificato, elenco di rivendicazioni: diritto di voto, risvolti della legge Bosman, fondo di garanzia. Presidente federale era Antonio Matarrcse, in odore di licenziamento: di li a poco, gli sarebbe subentrato il commissario Pagnozzi, e a fine anno Luciano Nizzola, Quello sciopero era francamente ardito ma, in buona parte, condivisibile. Chiesto, viceversa, non sta ne in cielo ne in terra. U pretesto è il doping, uno scandalo che ha decapitato il Coni, screditato lo sport, scatenato le procure di mezza Italia, svergognato il laboratorio dell'Acqua Acetosa e la truffa dei controlli legati al calcio. 1 giocatori si sentono parte lesa, investiti come sono da voci incontrollate e da notizie non sempre documentate, Per questo, vorrebbero dare un segnale forte: non più tardi di lunedi scorso, Sergio Campana aveva provocatoriamente Uni ciato l'idea di fermare il campionato per sei mesi. Non sappiamo quanto l'avvocato abbia in pugno la base: scioperare proprio adesso, con il governo allo sbando, la federazione in rotta e la Lega di Carraro alla finestra, il fucile in braccio, non ci sembra un gesto coraggioso. Se mai, proditorio. Tutti invocano e pretendono chiarezza su tutti (gli altri): non uno che, prima di parlare, interroghi la propria coscienza, e non i propri interessi. 1 calciatori in testa. Il sofferto accordo sui controlli incrociati sanI gue-urine risale a martedì 6 ottobre. La man¬ canza dell'effetto-sorpresa e la segretezza dei risultati, reclamata dall'Aie a tutela della privacy, ne inquinano l'efficacia Se davvero i calciatori non hanno nulla ila nascondere, è arrivato il momento di dimostrarlo. Campana si è detto disponibile a rendere pubblici gli esiti. Non tutti i tesserati lo sono. Ci si aggrappa al caso Calori per giustificare ogni tipo di occultamento, ogni genere vii rappresaglia. Non è corretto. Inoltre, non si capisce bene contro chi s'intenda protestare: se la Figc, per decapitare Nizzola, i giornali oppure Li magistratura L'ultima pista sarebbe la più squallida. 1 giocatori non sono diavoli, ma neppure vittime innocenti. Non sarà colpa loro, se prove e provette soni' state distrutte: ma visto che lo sono state, nessuno deve sentirsi vergine. Da quello che ci risulta, Campana è contro lo sciopero: e il suo partito starebbe, piano piano, recuperando terreno e guadagnando voti. Lo scenario che ci auguriamo è una l'ernia presa di posizione non tanto verso l'esterno, quanto, piuttosto, all'interno. La chiarezza va cercata ma anche, e soprattutto, meritata, offerta senza falsi pudori. Sottrarsi al confronto, significherebbe tradire i tifosi, prima ancora che se stessi. A ben vedere, i giocatori pretendono quello che sta a cuore a tutti: trasparenza, rigore nelle procedure anti-doping, rispetto. Ma allora, perche incrociare i piedi? Non sarebbe meglio firmare in fretta, non appena la federazione li avrà distribuiti, i moduli di adesione ai prelievi del sangue? Lo sciopero, questo sciopero, è un atto di arroganza. Gratuito e sospetto. Molto sospetto. Puzza di mors tua vita mea. Non è attacco a viso aperto. E' vile catenaccio. E' ricatto. Roberto Beccanti»!
Persone citate: Antonio Matarrcse, Bosman, Luciano Nizzola, Nizzola, Pagnozzi, Sergio Campana
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