Il Teatro di legge

Il Teatro di legge Riunione a Parma Il Teatro di legge PARMA. Il mondo del teatro italiano, riunito all'annuale convention di Parma per celebrare l'approvazione, entro la fine dell'anno, della prima legge quadro per l'attività teatrale (attesa da cinquant'anni) si è invece ritrovato nuovamente preoccupato per l'avvenire della prosa. La crisi di Governo costringe adesso il Parlamento a rinviare la discussione della legge del teatro a dopo l'approvazione della finanziaria. Nel frattempo potrebbero intervenire fatti nuovi. Ma quello che più preoccupa gli operatori del settore è che la legge non rimanga «monca». Per accelerare l'approvazione la commissione cultura di Montecitorio non ha inserito nel testo unificato, proposto per il voto dell'aula, l'estensione al teatro di agevolazioni fiscali (mutui agevolati e defiscalizzazioni) già accordate alle fondazioni liriche e alla produzione cinematografica, poiché c'era l'impegno del governo Prodi di rimediare, in un secondo tempo, alla disparità di trattamento. Adesso il nuovo Governo potrà rispettare questo impegno? Neppure le confortanti parole di Walter Veltroni hanno rasserenato gli operatori teatrali che ieri mattina a Parma si sono comunque - trascinati da Franca Rame - alzati in piedi per tributargli otto minuti di applausi. La convention è terminata con l'approvazione, all'unanimità, di un ordine del giorno nel quale si chiede l'istituzione del nuovo ministero dei Beni e dell'attività culturale (già approvato dalle due Camere), della legge per il teatro sulla base del testo unificato proposto dalla commissione culturale della Camera e il rispetto della quota 1998 del Fondo unico dello spettacolo che è di 930 miliardi. le.b.]

Persone citate: Franca Rame, Walter Veltroni

Luoghi citati: Parma