Accornero: «Me ne vado ma ho pronto un progetto»

Accornero: «Me ne vado ma ho pronto un progetto» IL PATRON Accornero: «Me ne vado ma ho pronto un progetto» TORINO MjmUIDO Accornero, «patron» nella tempesta, sceglie una sorniona strategia d'attacco. «Sono stufo, me ne vado», dice, e poi precisa: «Per rilanciare i Saloni, è stato detto e ripetuto che serve un nuovo consiglio d'amministrazione, quindi non c'è nulla di strano se mi chiamo fuori...». Lei però ha già nel cassetto qualche idea, a proposito del «rilancio». «Esporrò alla Fondazione un progetto organizzativo da sottoporre al prossimo consiglio d'amministrazione. Sono convinto anch'io che servano cambiamenti: servono quando le cose vanno bene, figurarsi nei momenti negativi». Vuole anticipare le linee di quel progetto? «Mi limito a dire che è un'ipotesi di lavoro da verificare alla luce delle scelte della Fondazione. Da un dialogo con i tre vertici, Comune, Provincia e Regione, potreb- be nascere qualcosa». Come immagina il prossimo consiglio d'amministrazione di Prosa? «Nei consigli dev'esserci un equilibrio, dei "contemperamenti" non sempre facili; al limite, potrebbe essere meglio un commissario, un amministratore unico. Di certo, è necessaria una mente: penso a figure simili a Beniamino Placido, un uomo che ha dato un contributo straordinario al Salone del Libro». Lei ritiene di aver commesso degli errori? «Non mi sento sempre e comunque dalla parte del giù- sto: errori ne ho fatti tanti, nella mia vita. Ma l'esperienza dell'ultimo anno ci ha insegnato molto: per esempio, che si dovranno coinvolgere di più gli editori, nel caso del Libro. Ripeto, serve qualcuno che comprenda a fondo le esigenze sia culturali, sia editoriali. Gente così, in Italia, ce n'è, basta saperla scegliere». Ma il «grande malato» è il Salone della Musica, no? «Dopo la seconda edizione pensavamo a un programma di rafforzamento con iniziative come i Grammy Italiani, che si sono arenate a causa dei nostri travagli interni e che alla fine sono andate altrove. Insomma, per ridare slancio al Salone della Musica dovremo... voglio dire, chi ci sarà dovrà lavorare su molti fronti. Quello della televisione, per esempio, il cui rapporto con la musica è difficile ma al tempo stesso essenziale». Nell'infuriare dele polemiche nel corso di quest'ultimo anno, lei si è sentito abbandonato dai vertici della pubblica amministrazione? «Siamo stati ostacolati, ma non dagli azionisti». Da chi, allora? «Diciamo dalle circostanze». [g- fi «Errori ne ho fatti ma l'esperienza è stata importante: sono a disposizione» «Per ridare slancio a questa kermesse bisogna lavorare con la televisione» daiogge tro gli enone Poefche doato, nto bre, nno mie nte ti». elle con tri- Guido Accornero Nella foto in alto a destra i 99 Posse do», ridet un ini c'è amo as, a io». e un da onone. che Accornero: «Me ne vado ma ho pronto un progetto» «Errori ne ho fatti ma l'esperienza è stata importante: sono a disposizione» «Per ridare slancio a questa kermesse bisogna lavorare con la televisione» dei nostri travagli interni e che alla fine sono andate altrove. Insomma, per ridare slancio al Salone della Musica dovremo... voglio dire, chi ci sarà dovrà lavorare su molti fronti. Quello della televisione, per esempio, il cui rapporto con la musica è difficile ma al tempo stesso esNbsmc Guido Accornero Nella foto in alto a destra i 99 Posse

Persone citate: Accornero, Beniamino Placido, Guido Accornero, Prosa

Luoghi citati: Italia, Torino