Il Papa: «Mai più olocausti»

Il Papa: «Mai più olocausti» «Il suo sacrifìcio potrà rendere più saldo il ponte della comprensione tra ebrei e cristiani» Il Papa: «Mai più olocausti» Canonizzata Edith Stein CITTA' DEL VATICANO. Mai più genocidi! Papa Wojtyla dichiara santa sul sagrato di San Pietro una carmelitana, Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein. Ebrea, filosofa, femminista, atea e infine convertita, in una notte, dalla lettura della vita di Santa Teresa d'Avila. Martire ad Auschwitz. Come ebrea, anche se convertita, fu arrestata e uccisa dai nazisti, che volevano punire i vescovi olandesi per aver denunciato le persecuzioni razziali dai pulpiti delle chiese. Una santa «difficile», e proprio per questo amata da papa Wojtyla, che la definisce «eminente figlia di Israele e figlia fedele della Chiesa», e spera che «la sua testimonianza valga a rendere sempre più saldo il ponte della reciproca comprensione fra ebrei e cristiani». Forse poteva salvarsi. Teresa Benedetta; o almeno le fu offerto, ma rispose: «Perché io dovrei essere esclusa? La giustizia non sta forse nel fatto che io non tragga vantaggio dal mio battesimo? Se non posso condividere la sorte dei miei fratelli e sorelle, la mia vita è in un certo senso distrutta». Una decisione eroica, che la condusse in una settimana alla camera a gas di Auschwitz, e all'onore degli altari. «Nel celebrare d'ora in poi la memoria della nuova santa - ha detto Papa Wojtyla - non potremo non ricordare di anno in anno anche la Shoah, quel piano efferato di eliminazione di un popolo che costò la vita a milioni di fratelli e sorelle ebrei». Una memoria e un appello che il Papa eleva da Piazza San Pietro: «Per amor di Dio e dell'uomo ancora una volta io levo un grido accorato: mai più si ripeta una simile iniziativa criminale per nessun gruppo etnico, nessun popolo, nessuna razza, in nessun angolo della Terra». Giovanni Paolo II parla dele «sfide di un secolo travagliato come il nostro», ferito dalla pratica dei genocidi che si sono succeduti: 3 primo del secolo, quello contro gli armeni nel 1915, e poi la Shoah, e lo sterminio degli zingari, e le «pulizie etniche» senza fine nell'ex Jugoslavia, e il Ruanda. «E' un grido che rivolgo a tutti gli uomini e le donne di buona volontà; a tutti coloro che credono all'eterno e giusto Iddio; a tutti coloro che si sentono uniti in Cristo. Tutti dobbiamo trovarci in questo solidali: è in gioco la dignità umana. Esiste una sola famiglia umana». La piazza era gremita. La delegazione tedesca era guidata dal cancelliere uscente Helmut Kohl. C'erano quattro membri della famiglia Stein e delegazioni dalla Polonia e dagli Stati Uniti. E' una canonizzazione, quella compiuta ieri che si inserisce nel solco di altre due iniziative analoghe. La prima, di qualche anno fa, .riguardava Massimiliano Kolbe, il religioso polacco che si sostituì volontariamente nel lager a un compagno di prigionia destinato a morire. La seconda, recente, è quel¬ la del cardinale croato Aloisio Stepinac, condannato dal regime di Tito dopo un processo farsa, morto in prigionia, probabilmente avvelenato, e fatto oggetto ad una campagna di attacchi e diffamazione che trova ancora oggi qualche nostalgico araldo. Questi - e altri ancora che verranno fino al Duemila - costituiscono la collana dei martiri dei tiranni del secolo voluta da papa Wojtyla. Due cerimonie, due beati e santi, Stepinac e Teresa Benedetta della Croce - che giungono per una di quelle coincidenze così amate dal Papa slavo alla vigilia dei 20 anni dall'e¬ lezione al soglio di Pietro, e nella prospettiva del Terzo Millennio. Altre sfide preoccupano ora il Papa: «Il mondo moderno ostenta la porta allettante del permissivismo - ha detto - ignorando la porta stretta del discernimento e della rinuncia». E ha ammonito i giovani: «Guardatevi dal concepire la vostra vita come una porta aperta a tutte le scelte. Nel nostro tempo la verità viene scambiata spgsso con l'opinione della maggioranza». Ma questo, ha concluso papa Wojtyla, non è vero. Marco Tosarti Nella piazza gremita di folla la delegazione tedesca era guidata dal cancelliere Kohl con alcuni familiari della nuova santa l dl dil liil Nella foto grande il Papa arriva in Piazza San Pietro per la canonizzazione di Edith Stein A fianco con Helmut Kohl

Luoghi citati: Auschwitz, Israele, Jugoslavia, Polonia, Ruanda, Stati Uniti