« Non riuscirà a dividerci »

« Non riuscirà a dividerci » « Non riuscirà a dividerci » Fini: tentativo vano, il Polo è unito Il Polo delle Libertà non scopre le sue carte, resta in attesa degli eventi, ma impegna molte energie per arginare l'incognita Cossiga. Il «padre» dell'Udr chiede da giorni d'incontrare Silvio Berlusconi, per sondare la disponibilità del numero uno di Forza Italia a un governo di larghe intese. Dopo uno stillicidio di dichiarazioni a distanza, il vertice a due si farà; domani, quando l'ex Presidente della Repubblica ridiscenderà dal Quirinale al termine delle consultazioni di Oscar Luigi Scalfaro. Tace il Cavaliere, alla vigilia del faccia a faccia; esternano Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini. Il segretario del Ccd è possibilista: «E' importante che il Polo tenga il collegamento con gli altri partiti di opposizione che hanno votato la sfiducia a Prodi - spiega -. In questo senso è utile un incontro tra Cossiga e Berlusconi...». Ma si dà il caso che Cossiga insista per incontrare Berlusconi da solo, senza Fini e Casini come testi. Casini mostra di non prendersela troppo: «Da parte mia, dico che è bene che lo incontri. Posso anche non esserci; sono comunque garantito dalla presenza del leader del Polo». Mette le mani avanti, invece, il presidente di An: «In queste ore mi sembra che vi sia, da parte in particolar modo di Cossiga, un quotidiano tentativo di dividere il Polo. Si renderà conto che è un tentativo vano... Il Polo non ha al¬ cuna intenzione di dividersi nel momento in cui, al contrario, ha dimostrato, agendo in modo compatto, di potere mettere a segno dei risultati». Non ci sarà un esecutivo di larghe intese che escluda Alleanza nazionale, lascia intendere chiaramente Fini. Anche se «come maneggiare Cossiga» sembra restare il problema numero uno del centrodestra. Il Polo (e, in particolare, Ccd e An) teme che il «picconatore» voglia raggiungere un'intesa tale da segnare uno suo spostamento di campo verso sinistra. E, insistendo per vedere a tu per tu il solo Berlusconi, il senatore a vita ha rafforzato il sospetto del Polo, in realtà, voglia farsi rispondere di no dal leader Azzurro, per poter dire: vedete, io ho spiegato loro che dovevano star dentro al futuro esecutivo, ma questi si defilinano, hanno quasi paura di parlarne; e io che devo fare? se darò una mano a metter su un «go¬ verno possibile» lo farò nell'interesse del Paese, mostrando il mio senso di responsabilità per risolvere la crisi. Perciò, domani, Silvio Berlusconi si presenta da solo all'appuntamento con Francesco Cossiga, ma a nome dell'intero «triunvirato» dei centrodestra. Il Polo sa di dover lavorare duro per non perdere il contatto con il leader dell'Udr; ma, tra le parti, l'obiettivo è diametralmente opposto. Fini gioca tutto pur di non separare le sorti del suo partito da quelle degli azzurri; e Casini, al momento, sta dalla sua parte. Cossiga è di diverso avviso e, da tempo, punta a inserirsi come un cuneo per dividere il centrodestra. Fini è esplicito. Incalza: «Quando Cossiga, fra qualche ora, fra qualche giorno, si renderà conto che è un tentativo vano, forse vi sarà qualche ulteriore elemento per capire come può essere risolta la crisi e per capire, comunque, anche quale sarà l'atteggiamento unitario del Polo». Ma accetta che il Cavaliere incontri il leader dell'Udì* a nome di tutto il Polo. Meglio stare uniti, in questa politica. E, sulle larghe intose con un Massimo D'Alema premier (come, in questi giorni, Cossiga ha ripetuto più volte in tv), anche Casini getta acqua sul fuoco: «E' un po' difficile che una eventuale soluzione istituzionale, o di garanzia o tecnica, passi attraverso l'espressione del leader del partito di maggioranza relativa, che e il più schierato di tutti. Mi sembra che D'Alema non possa fare il premier per la stessa ragione per cui non lo potrebbe tare Berlusconi oggi, in questa fase...». Quale asso nella manica si riserva il «picconatore»? E Silvio Berlusconi non rischia d'essere un vaso di coccio tra vasi di ferro? Mario Tortello Domani il vertice tra l'ex picconatore e il leader azzurro Ma Berlusconi ci va a nome di tutti Il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini