Con i Vanzino si torna ai '50
Con i Vanzino si torna ai '50 Da martedì su Canale 5 la miniserie in quattro puntate ambientata a Capri: «E' un omaggio a De Sica» Con i Vanzino si torna ai '50 «E' il clima nel quale siamo cresciuti» ROMA. Colori, musiche, situazioni tipiche cii un cinema molto amato che va da «Poveri ma belli» a «Souvenir d'Italie», da «Pane amore e fantasia» a «Costa Azzurra», da «Racconti d'estate» a «Cai-mela è una bambola», ritornano nel primo film per la tv diretto da Carlo Vanzina e intitolato appunto ((Anni 50». Si tratta di un'operazione nostalgia priva di qualunque tono malinconica spiega il regista che firma la sceneggiatura insieme con il fratello Enrico e con Giorgio Basile -: volevamo far rivivere al pubblico il clima di spensieratezza, l'allegria, l'umorismo, il sentimento di quel meraviglioso periodo, in un'Italia tanto diversa da quella di oggi». A dirigere la miniserie (quattro puntate da 90 minuti ciascuna, in onda da martedì su Canale 5) doveva essere Dino Risi che però non ha avuto voglia di accettare l'offerta. «Come figlio di Stono dice Carlo Vanzina - ho pensato che forse potevo trovare il tono giusto per realizzare il progetto. Io e mio fratello siamo cresciuti con quel tipo di cinema in casa, gli attori di quei film, da Bonucci a Caprioli, dalla Valeri a Mule, erano amici di famiglia... Ci piaceva l'idea di recuperare il sapore inconfondibile di quelle pellicole e di raccontare nuove storie per divertire, conunuovere, far sognare il pubblico di oggi». Lo scenario ideale di quest'operazione non poteva che essere l'isola di Capri, «unico posto - dice Enrico Vanzina - rimasto quasi uguale a com'era negli Anni 50» e soprattutto caratterizzato da una curiosa miscela sociale in cui trovano spazio le categorie più varie: nobili e popolo, tipi eccentrici e custodi delle tradizioni, imbroglioni e mezze calze, iettatori e cineasti da strapazzo. Accompagnati da musiche d'epoca scelte con cura particolare, si muovono i personaggi delle varie storie, dal Maresciallo Colombo (Ezio Greggio), sempre pronto ad ascoltare i problemi di tutti, alla sua perpetua (Gea Martire), impicciona e severa proprio come Tina Pica; dalla bella Carmela (Giovanna Rei) al barcaiolo Ciro (Andrea Pie- dimonte) che la ama riamato ma non può frequentarla a causa di un divieto di famiglia; dal fruttivendolo romano Mario Proietti (Antonello Fassari) a sua figlia Marisa (Cristiana Capotondi) vincitori di un concorso per una vacanza di un mese nel più esclusivo albergo di Capri; dal parroco Don Peppino (Enzo Cannavale) all'aitante duca Dudù di Borbone (Ruben Rigillo) che corteggia Marisa credendo che sia la principessa di Torlonia. Tutti recitano scopertamente «alla maniera di», in funzione del gioco di omaggi e citazioni che è il sale della miniserie. ((All'inizio il mio maresciallo - dice Greggio - è un nordista scontento di essere finito nella tenenza di un'isola del Meridione, poi, a poco a poco, viene conquistato dal luogo splendido e dall'umanità dei napoletani, tanto da decidere di rimanere lì per il resto della vita. Il personaggio s'ispira volutamente a De Sica e l'idea di interpretarlo mi ha divertito, ma anche spaventato perché lui è tuttora un grande mito». Della sua prova i Vanzina sono soddisfatti: «Greggio è stato bravissimo: le sue battute in genere sono strettamente legate all'attualità, qui, invece, ha sperimentato un tipo di comicità tutto diverso». Lo stile di ((Anni 50» è naturalmente quello della commedia, genere poco trattato sia al cinema che nella fiction tv: «Se l'esperimento va bene - dicono i Vanzina - potrebbe aprire una nuova strada: oggi l'approccio prevalente è grottesco, mai comico, sono di¬ ventati tutti "tarantiniani", si parla tanto di migliorare la situazione del cinema, ma ci si è scordati che il miglior modo italiano di guardare le realtà è attraverso la lente della commedia». Certo, oggi è meno facile di ieri trovare gli spunti di partenza: «In una società in grande trasformazione come quella degli Anni 50 - osserva Enrico - tutto appariva più buffo, i mutamenti facevano ri- «Ezio Greggio è un maresciallo arrivato dal Nord: si ritrova al centro di una miscela sociale tipica dell'isola e del periodo: nobili e popolo, tipi eccentrici jettatori e cineasti da strapazzo» Qui accanto Ezio Greggio sul set con Carlo Vanzina Nella foto a destra due tra i protagonisti del film Giovanna Rei e Andrea Piedimonti, una coppia di innamorati contrastati dalle rispettive famiglie
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