Rallenta la corsa alla pensione, crollano le anzianità (-40%)

Rallenta la corsa alla pensione, crollano le anzianità (-40%) Crescono soltanto le richieste di trattamenti di vecchiaia (25%). Ridotte ai minimi termini le uscite anticipate Rallenta la corsa alla pensione, crollano le anzianità (-40%) Statali, dopo la «grandefuga» del '97 l'Inpdap dà la caccia ai falsi invalidi ROMA. Rallenta la corsa alla pensione: l'Inps segnala una diminuzione delle domande, quasi 1' 11%, registrate nei primi 6 mesi del '98. Causa principale, il crollo delle anzianità, che compensa ampiamente l'aumento dei trattamenti di vecchiaia. I dati forniti dall'istituto di previdenza per il primo semestre dell'anno fanno intravedere un'inversione di tendenza rispetto al recente passato, in sintonia con la progressiva entrata in vigore delle nuove norme. E' una svolta ancora tutta da verificare, considerato che sulle cifre andrà fatta la «tara» nei prossimi mesi, chiarendo, ad esempio, quante delle pensioni definite nel '98 si riferivano a domande presentate nel '97. Ma la diminuzione delle anzianità è reale (-36,9% rispetto al '97), nonostante l'incremento dovuto alla «finestra» di aprile. E si profila anche una decisa scrematura dei trattamenti di invalidità dell'Inpdap: l'istituto sta verificando a tappeto quanti dei 33.500 dipendenti pubblici usciti dal lavoro lo scorso anno hanno aggirato i blocchi ricorrendo a compiacenti certificati medici. In sostanza, l'Inps ha ricevuto tra gennaio e giugno quasi mezzo milione di domande di pensione: il 10,8% in meno rispetto allo stesso periodo del '97. Ed ha definito, contando gli arretrati rimasti dall'anno scorso, circa 555 mila 500 pratiche, accogliendone 341 mila: in entrambi i casi si tratta di numeri in discesa, perché nel '97 ne aveva ricevute il 18% e ne aveva accolte il 16,7% in più. Nel dettaglio, sono aumentate (25,5%) le richieste di trattamento di vecchiaia, e sono precipitate le richieste di anzianità (meno 36,9%). Ancora meno, per queste ultime, le pensioni accordate: nel '97 l'istituto ne aveva ricevute 226.800 e ne aveva concesse 163.000; quest'anno, su 143 mila domande, ne ha accordate appena 98.500 (-36,9%). Ma le conseguenze più vistose della riforma-Dini si vedono sui pensionamenti anticipati: in un anno, le richieste si sono ridotte ai minimi termini. Nei primi 6 mesi del '97 erano infatti giunte 3777 richieste ed erano state accolte quasi tutte: 3701; nel '98 su 1088 domande, appena 676 sono state le pensioni concesse. In discesa anche le pensioni ai superstiti (-2%), restano stabili le domande di invalidità: 84 mila presentate, appena 27.500 accolte. Altro segno meno per le domande di pensione in convenzione internazionale: in sei mesi sono state 60.573 con una riduzione dell'I 1,6%. Le domande ac- colte nel periodo sono state 23.803 con un calo del 24,9% rispetto alle 31.708 accolte nel primo semestre '97. Le richieste di assegno sociale sono state 46.045 (30.456 accolte), 2182 le domande di pensione sociale arrivate. Notevolmente appesantiti risultano invece i conti dell'Inpdap dopo la «fuga» dei dipendenti pubblici: dall'89 al '97, mentre la spesa complessiva per il pagamento delle pensioni raddoppiava da 21.800 miliardi a 55.433), quella per le pensioni di invalidità triplicava: da 1069 a 2972 miliardi ed il numero complessivo degli invalidi lievitava da 80.600 a 132.100. Il 1997 è stato un anno terribile: l'età di pensionamento degli statali si è ridotta a livelli «baby», con una permanenza media in servizio caduta rapidamente da 33 anni del '96 a 21 ; fra i dipendenti degli enti locali (è il secondo grande comparto gestito dalllnpdap) la media di servizio è scesa da 33 a 32 anni. Nel settore statale su 75.168 nuovi pensionati, le pensioni di inabi¬ lità sono state 26.500 (35% del totale contro l'8,4% nel '96); negli enti locali su 58 mila nuove pensioni, 7 mila sono state di inabilità (il 12,1% contro il 4,3% del '96). Ora l'istituto ha varato una serie di revisioni per rendere meno facile ai dipendenti pubblici fare ricorso all'invalidità per evitare le trappole dei ministeri contro gli esodi facili. Sono già partite le verifiche delle domande e gli accertamenti delle effettive condizioni di salute dei pensionati. Entro fine anno, le nuove commissioni mediche cominceranno a diffondere i primi verdetti e comunicheranno la revoca della pensione ai dipendenti privi dei requisiti. [b. g.] Nonostante la «finestra» di aprile nei primi sei mesi dell'anno scese dell'11% le domande allìnps Il ministro del Lavoro Tiziano Treu

Persone citate: Tiziano Treu

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