Un velo di mistero è la donna di Armani

Un velo di mistero è la donna di Armani «Re Giorgio» chiude in trionfo le sfilate di Milano: lini, pantaloni, giacche drappeggiate e tulle Un velo di mistero è la donna di Armani MILANO DAL NOSTRO INVIATO L'eleganza è un fazzoletto annodato sul seno, su un soffio di gonna ricamata. Pare un velo di nebbia l'impalpabile tulle argento che protegge, come mi moto di timidezza, le sottane c i pantaloni di Armani. Sottile mistero dedicato a donne raffinatissime, lontane anni luce dalla facile seduzione del coipo esibito. Sfila il re del buon gusto e il recupero dei valori si trasforma in abito, frutto di mia ricerca scandita da sottrazioni per ammantare di mistero la figura. «Non sono d'accordo con quello che c'è in giro. Io faccio l'opposto. Questa è la mia dimensione. Il velo? Un piacere da scoprire», sintetizza lo stilista nemico di eccessi e volgarità. Rimbombano gli applausi nel teatrino di via Borgonuovo. «Armani è un mito come la Coca-Cola», confidano emozionati Dolce e Gabbana. Ospiti in prima fila accanto a Ronaldo (cliente fisso dell'Emporio) che dietro le quinte viene assalito dalle modelle. Tanto che per strapparlo dalle braccia delle eccezionali fans deve intervenire il servizio d'ordine. Ci sono Gwyneth Paltrow, il premio Oscar Ben Affleck, Claudia Cardinale, Ornella Muti, Francesca Neri. Tutti estasiati dalla sognante ragazza di Giorgio, coperta di bagliori metallici, in pudiche tuniche incrostate da geroglifici. I capelli nascosti da imo zucchetto in stile Pantelleria (rifugio dello stilista). Ai piedi infradito tong di Strass, da ricca mondina cinese. Giacche drappeggiate e scostate da una parte, fluidi pantaloni doppi, di tulle e georgette; fazzoletti a punta in giù annodati sul seno. La carrellata di lini bianchi, mastice e grigi è un crescendo di sfumature, interrotte dai bagliori arancio e fucsia dei vestiti da sera ricamati. Mentre di giorno il concetto del tailleur scompare sfrattato da capi spaiati clic si mescolano in modo sempre diverso piccoli pezzi da appallottolare in valigia. «Ho cercato di vestire le donne in modo pratico, ma con soluzioni speciali e im tocco di poesia», spiega Alberta Ferretti, abile nel captare e tradurre i desideri di un pubblico assetato di novità portabili. Non c'è più ombra di trasparenze nella sua collezione fatta di materiali sostenuti e colorati, stemperati da caldi beige. Garze da medicazione doppiate con la seta cruda. Effetto rustico, per gonne termosaldate, a vita bassissima, sottolineano ombelichi e fianchi. Le fanciulle dal ventre piatto sfoggiano corti top fitti di jais, come una stampa cinese d'antica memoria. Sembrano gioielli ai piedi le pantofole con fibbia in plastica e decorazioni floreali. Sui pantaloni spiccano arabeschi rigonfi. Le nervature dei vestiti nascondono perline di Boemia dalle dimensioni mfinitesimali. L'attrice Natasha Richardson, figlia di Vanessa Redgrave, ordina subito un intero guardaroba. «I tessuti devono essere piacevoli sul corpo, no alla tecnologia esasperata», spiega l'apprezzatissima stilista di Cattolica accarezzando il corpo con nastrini di lino modellati e cuciti uno a uno. Fresco di lana elasticizzato, punteggiato da micropaillettes trasparenti per signore sexy che amano i seriosi grigi lava, ma non rinunciano alla tentazione di fasciare le curve. Fusco le accontenta negli asciutti tubini che paiono scotch brillante. Da portare ancheggiando su vertiginosi sandali. Emilio Pucci ritorna a incantare con le sue fantasie a caleidoscopio, reinterpretate da Stephan Janson. Pagliaccetti, prendisole e camicie svasate per un revival dove la famosa fantasia Vivara sbuca dai ri¬ svolti e dalle fodere dei completi in shantung. E mentre il sipario cala su Mila no collezioni Santo Versace sceiv de in campo per difendere la sorella, accusata dal Times di non possedere lo stesso genio di Gianni. Alla fine di 97 sfilate che hanno sottolineato la vitalità della moda italiana l'ultima immagine è quella di un cuore pulsante. In vetroresina rosso. Lo tiene in mano uno dei venti manichini scelti dal turco Rifat Ozbeck per mostrare la sua piccola collezione ricca di crinoline e falpalà declinati nei materiali tecnici scippati al mondo dello sport. Antonella Amapane Un tocco di poesia nelle collezioni di Ferretti Fusco punta sugli asciutti tubini Ronaldo assalito dietro le quinte dalle modelle In platea anche la Muti e la Cardinale no: lini, pantaloniA destra Ronaldo. A sinistra un modello Armani A fianco un modello Ferretti. A sinistra Giorgio Armani A destra Ronaldo. A sinistra un modello Armani A fianco un modello Ferretti. A sinistra Giorgio Armani

Luoghi citati: Boemia, Cattolica, Milano, Pantelleria