Uccisa a Roma, la pista è negli affari

Uccisa a Roma, la pista è negli affari Si indaga sull'agenzia di assicurazioni della donna. Interrogato il marito, sequestrate le pratiche Uccisa a Roma, la pista è negli affari Gli investigatori: un 'esecuzione ROMA. Un'esecuzione, un'omicidio mirato contro uno dei componenti di quella famiglia da parte di una persona che n« conosceva alla perfezione le abitudini e i luoghi: questa la pista seguita dagli inquirenti nel tentativo di dare una spiegazione alla morte di Eleonora Scroppo, 50 anni, freddata due sere fa da una persona che le ha scaricato addosso sette colpi di una pistola calibro 7,65 mentre era nella sua casa, davanti a una tavola apparecchiata, una cena fumante, la famiglia riunita, la televisione che mandava in onda - quasi per scherzo della sorte -'le immagini del delitto dell'Università. Uno scherzo della sorte perché a quasi un anno e mezzo dal delitto senza movente, dal giallo ancora irrisolto dell'assassinio della studentessa Marta Russo un altro mistero è giunto a turbare i già agitati sonni dei magistrati romani. Ma le analogie tra i due delitti si fermano qui. Secondo gli inquirenti chi ha ammazzato voleva uccidere forse non necessariamente Eleonora Scroppo, ma di sicuro almeno uno dei componenti della famiglia. E' toccato alla donna perché era il bersaglio più facile, ma esisteva la volontà di uccidere da parte di una persona che ha studiato i luoghi e le abitudini degli Scroppo prima di colpire. Non è molto, ma è già una traccia per gli inquirenti che hanno ascoi- tato durante tutta la giornata parenti e vicini della famiglia. Cercano qualcuno che abbia un motivo per agire con tanto trasporto, come per vendicarsi di un torto subito. Così convinto, da giungere fino alla finestra della cucina dell'appartamento della sua vittima, protetto dal buio e dal silenzio di una zona dove, dopo le otto di sera, si abbassano tutte le saracinesche. Così certo di potercela fare, da sparare sette colpi e poi fuggire indisturbato. Ma timoroso di poter essere riconosciuto e, dunque, costretto a agire dall'esterno, ben nascosto, mentre il suo obiettivo si trovava illuminato e a poca distanza. Sembrerebbe l'identikit di un killer per motivi passionali, ma, almeno a giudicare dalle prime ricostruzioni, la donna aveva una vita regolare. Era titolare di un'agenzia di assicurazioni e con il marito condivideva attività professionale e vita in famiglia. Marito e moglie erano sempre insieme e i vicini non ricordano di averli mai sentiti litigare. Poco praticabile anche l'ipotesi di una lite in famiglia. Eleonora Scroppo abitava in un condominio ai margini della via Cassia, in una villetta plurifa- miliare con quattro appartamenti, acquistata 25 anni fa dal padre, Andrea. L'uomo tenne por sé un appartamento e regalò gli altri tre alle figlie per tenere unita la famiglia. E unita la famiglia era rimasta nel corso degli anni. L'ipotesi più accreditata è quella che batte i sentieri dell'interesse. Né Eleonora Scroppo, né il marito avevano mai ricevuto minacce. Non sono apparsi finora nemmeno problemi finanziari o rapporti che possano far collegare il gesto a un giro di usura o di mancati pagamenti. Qualcuno dei clienti dell'agenzia, però, potrebbe aver maturato dei motivi di risentimento e, dopo il lungo studio, aver deciso la vendetta. Sono solo ipotesi, ma ieri il marito della donna è rimasto a lungo negli uffici degli inquirenti per fornire tutti gli elementi utili e negli uffici dell'agenzia di famiglia sono state poste sotto sequestro tutte le pratiche. Gli inquirenti sperano di trovare al più presto un bandolo e sciogliere questa matassa che ieri appariva ancora immotivata e intricata. I due figli della vittima, 19 e 22 anni, e il marito non erano in grado di parlare per il dolore. Il marito è rimasto fuori casa fino a sera. I figli sono rimasti per l'intera giornata abbandonati sul divano in una casa invasa da parenti e amici. Soltanto la sorella, Patrizia, gli occhi lucidi e gonfi di una notte insonne, è riuscita a dire qualcosa: «E' una follia. E' stato un pazzo che le ha scaricato la pistola addosso ed è scappato. Non lo troveranno mai così come è accaduto per Marta Russo». Un delitto al momento senza : motivo, conferma anche il ma- j rito della signora Patrizia: ! «Quella di mia cognata era una famiglia perfetta. In questo condominio non ci sono mai state beghe o problemi di alcun genere. Qui siamo quattro gatti e ci conosciamo tutti. Nessun problema nemmeno con la loro agenzia di assicurazioni, andava benissimo». Flavia Amabile La sorella: «E' stato un pazzo, non lo troveranno mai, come è successo con Marta Russo» UN OMICIDIO MIRATO I COLPI Sette, che sarebbero stati sparati da una pistola calibro 7,65. LA TRAIETTORIA Due hanno colpito la donna, tre si sono conficcati nel tavolo, uno su una sedia, uno è finito in giardino IL MOVENTE Dicono gli investigatori «chi ha colpilo sapeva chi doveva colpire e come muoversi». La casa di via Due Ponti dove abitava la vittima Eleonora Scroppo

Persone citate: Eleonora Scroppo, Flavia Amabile, Marta Russo, Scroppo

Luoghi citati: Roma