Firmata Hezbollah di E. St.

Firmata Hezbollah Firmata Hezbollah Sullo scrittore maledetto nuova taglia: 530 milioni TEHERAN. Meno di un mese fa Salman Rushdie era apparso in pubblico dopo dieci anni di vita blindata: raggiante, emozionato, aveva esultato per la svolta impressa al suo caso dalla dirigenza iraniana, che con una decisione sensazionale aveva sconfessato la fatwa, la sentenza di morte per blasfemia, emessa nei suoi confronti dall'ayatollah Ruollah Khomeiny nel 1989. Ora però U suo ottimismo è scomparso, e l'incubo continua. In Iran l'Associazione Universitaria Hezbollah («partito di Dio») ha infatti posto una nuova taglia sulla testa dell'autore dei «Versetti satanici», e ha inviato una lettera al ministero degli Esteri, condannandone la linea morbida e dicendosi pronta ad eseguire la condanna a morte dello scrittore anglo-indiano. Per rendere più concreta la minaccia, l'Associazione ha promesso una ricompensa di un miliardo di rial (532 milioni di lire) a chi s'incaricherà di uccidere Rushdie. Sul suo capo pendeva già una taglia di due milioni e mezzo di dollari, promessa nell'89 dalla Fondazione Khordad: potentissima organizzazione in mano al clero islamico più conservatore. Al margine dell'Assemblea delle Nazioni Unite, a New York, il Presidente iraniano, il moderato Mohammad Khatami, aveva detto che l'Iran considera «chiusa» la vicenda Rushdie, e che non ha alcun interesse all'esecuzio¬ ne della sua condanna a morte. Il governo non poteva annullare la fatwa, che è un anatema religioso, ma il ministro degli Esteri Kamal Kharrazi aveva confermato la svolta, concordando con il collega britannico Robin Cook la ripresa delle relazioni diplomatiche e lo scambio di ambasciatori. Questa decisioni, secondo gli studenti Hezbollah, hanno «causato profondo rincrescimento e dolore tra gli iraniani e nell'intero mondo musulmano». E la la settimana scorsa più della metà dei deputati al Parlamento, dominato dai conservatori, avevano firmato un documento per ribadire che la fatwa contro Rushdie «resta perfettamente valida». A Londra un portavoce ha detto che il ministero degli Esteri solleverà la questione con le autorità iraniane. «Deploriamo chiunque metta una taglia sulla testa di un cittadino britannico, ma il nostro accordo è con il governo iraniano ed è questo accordo che conta». [e. st.]

Persone citate: Kamal Kharrazi, Mohammad Khatami, Robin Cook, Rushdie, Salman Rushdie

Luoghi citati: Iran, Londra, New York, Teheran