Teheran, tedesco alla forca per amore

Teheran, tedesco alla forca per amore Confermata in appello la pena capitale all'uomo d'affari per «illeciti rapporti» con un'iraniana Teheran, tedesco alla forca per amore Egli studenti: uccideremo Rushdie BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un duro colpo alla linea tedesca di «attenzione critica» nei confronti di Teheran, e un attacco alla politica di apertura all'Occidente avviata dal presidente Mohammad Khatami: la condanna a morte - confermata ieri in seconda istanza da un tribunale di Teheran di un uomo d'affari di Amburgo accusato di «illeciti rapporti sessuali» con una donna iraniana condannata per questo a cento frustate, getta un'ombra inquietante sulle relazioni fra i due Paesi e su quelle fra l'Iran e l'Europa. Proprio nel momento in cui a Bonn si intravedevano i primi, timidi, segnali di disgelo sottolineati dallo stesso Khatami. «La sentenza contraddice tutte le speranze che i nostri contatti con il governo iraniano avevano suscitato», ha dichiarato «completamente scioccato» il ministro degli Esteri Klaus Kinkel, teorico dell'«apertura condizionata» nei confronti dell'Iran: «L'esecuzione della sentenza sarebbe un attacco contro l'umanità e la giustizia, che non soltanto la Germania ma il mondo intero non riuscirebbe a comprendere». La sentenza non è ancora definitiva, come ha ricordato a Kinkel l'ambasciatore iraniano a Bonn, convocato d'urgenza al ministero degli Esteri. Nei prossimi giorni il caso di Helmut Hofer, 56 anni, arrestato un anno fa al suo rientro a Teheran dalla Germania, sarà esaminato dalla Corte suprema: se la condanna sarà confermata, verrà eseguita per impiccagione (non per lapidazione, una pena prevista nel caso la donna fosse stata sposata e avesse rotto il matrimonio a causa della nuova relazione). Altrimenti, il procedimento tornerà al tribunale di prima istanza, che lo riavvierà. Un altro motivo di speranza, secondo l'avvocato iraniano del cittadino tedesco, Malek-Husgang Gharari, ò la dichiarata appartenza di Hofer alla religione musulmana: l'uomo d'affari era stato già sposato, in Germania, con una donna turca dalla quale è divorziato. In quell'occasione garantisce Gharari - si era convertito. Se la sua appartenenza all'Islam fosse riconosciuta, la condanna sarebbe senz'altro più mite: cento frustate, la stessa inflitta alla donna. Hofer sarebbe inoltre disposto a sposare l'iraniana di ventinove anni con la quale è accusato di avere avuto una relazione: una donna nubile che sostiene di «non avere mai molestato ma di avere soltanto baciato». Secondo la legge islamica, inoltre, il delitto del quale il tedesco ò accusato (si chiama «Senaye Mohseneh») deve essere ammesso da entrambe le parti in causa (e non e questo il caso), o venire confermato da almeno quattro testimoni maschi: un particolare decisivo sul quale l'avvocato Gharari ha tuttavia molti dubbi. I testimoni, sostiene, avrebbero mentito perché costretti a farlo. Sulla vicenda pesa tuttavia un precedente temibile: nell'aprile dell'anno scorso l'ayatollah Ali Khamcnei - la massima autorità spirituale iraniana - era stato accusato dal tribunale di Berlino di essere il mandante dell'omicidio di quattro dissidenti di nazionalità curda, uccisi nel ristorante «Mykonos» della capitale tedesca. «Teheran non dimenticherà tanto facilmente una sentenza che considera profondamente lesiva della propria dignità», avevano profetizzato allora esponenti dell'opposizione al regime iraniano in Occidente. La vicenda dell'uomo d'affari tedesco sarebbe anche una ritorsione dunque, oltre che un indizio di lotte al vertice a Teheran: per questo, si augurano fonti tedesche vicine al ministero degli Esteri, la condanna potrebbe essere commutata all'ultimo momento, e Helmut Hofer essere espulso. [e.n.] Alla donna cento frustate Il ministro Kinkel «choccato» A destra Helmut Hofer il tedesco condannato a morte per aver avuto una relazione con un'iraniana Nella foto piccola Salman Rushdie