«Serve subito un governo»

«Serve subito un governo» «Serve subito un governo» Con/industria e sindacati d'accordo ROMA. C'è un appello comune che giunge alla politica dal mondo del lavoro e dell'imprenditoria: dare prontamente mia risposta alla crisi senza perdersi in diatribe sfiancanti, ed evitare l'esercizio provvisorio che si configurerebbe come im elemento di instabilità e non consentirebbe di affrontare le istanze irrisolte del lavoro, dell'occupazione e degli investimenti produttivi. Fossa, Cofferati, D'Antoni, lo hanno detto con toni differenti, ma con un comune sentire. Maggiore divergenza c'è invece sui «tavoli», cioè sulle trattative aperte. Secondo Fossa dovrebbero continuare, specie quella sul rinnovo degli accordi del luglio '93 (costo del lavoro e politica dei redditi), ma Cofferati gli ribatte che non è possibile senza un governo, in quanto da sempre questo «tavolo» è «triangolare». Cofferati e Fossa hanno parlato al convegno sul futuro di Roma, che si sta tenendo in Campidoglio. Il segretario generale della Cgil ha affermato che «la legge finanziaria va approvata, perché l'esercizio provvisorio rappresenta un danno per il Paese in termini di stabilità e di capacità di programmare». E il presidente di Confindustria, Giorgio Fossa, si è subito associato: «Condivido molto di quanto detto da Cofferati. L'esercizio provvisorio non rappresenta un dramma ma è in ogni caso mia cosa pericolosa in quanto coincide con l'attuale momento di crisi internazionale, con la recessione alle porte». Il suo predecessore in Confindustria e ora presidente della Bnl, Luigi Abete, ha ulteriormente ribadito la tesi: «E' interesse del Paese avere al più presto un governo efficace - ha detto - e sta alla responsabilità delle istituzioni individuare le modalità. Onestamente, non credo che ci siano rischi aggiuntivi per i mercati se non la mancanza di un interlocutore in una fase di grande tensione per l'economia globale». «Non ci occupiamo di formule ha detto il segretario della Cisl Sergio D'Antoni a Taranto - chiediamo tuttavia che si dia in tempi brevi una soluzione alla crisi di governo». Per il presidente di Confcommercio, Sergio Bilie, «il problema non è quale governo, ma quale programma e quali strumenti di contrasto in una situazione economica estremamente preoccupante l'esecutivo dovrà adottare. Con il pil all'1,5%, l'Euro che incombe e le Borse mondiali che ci stanno dando gli choc di questi giorni, il Paese non può permettersi il lusso di andare a nuove elezioni». E a proposito di elezioni, nessuno, nel mondo imprenditoriale, le vuole prima che sia stata varata una riforma del sistema elettorale: «Ci vuole prima una legge elettorale diversa - ha detto Giorgio Fossa - per la quale non occorrono tempi lunghi». Cesare Romiti, presente al medesimo convegno, ha fatto sue le affermazioni di Confindustria, apponendo semplicemente il suo suggello: «Io la penso come Fossa». [r. mas.] Qui accanto il presidente della Confindustria Giorgio Fossa In alto a destra Armando Cossutta

Luoghi citati: Fossa, Roma, Taranto