Delitto per niente perfetto

Delitto per niente perfetto PRIME CINEMA Film d'evasione, con Gwyneth Paltrow al posto di (ìrace Kelly Delitto per niente perfetto Un deludente remake da Hitchcock SI sa che Hiteheock non teneva in gran considerazione «Delitto perfetto» (1953). Quando nella storica intervista con Truffaut arrivano a parlare del film, Alfred per prima cosa dice «Possiamo passare oltre...» e solo sull'insistenza devota di Francois («Non sono della sua opinione anche se è un film di circostanza...») accetta di raccontare qualcosa della lavorazione: che ha girato 36 giorni, che si è limitato a trasferire sullo schermo un testo teatrale con estrema fedeltà e via giocando al ribasso. Insomma, visto che l'autore stesso ne parla come di un'ope- ra minore, non è il caso di gridare alla lesa maestà di fronte all'attuale remake di «Delitto perfetto», purché nessuno si azzardi a nominare il nome di Hitchcock invano facendo indebiti paragoni. Il nuovo «Dial M for Murder» è uno smaltato thriller di confezione che non ha alcuna speranza (e probabilmente nessuna ambizione) di entrare nella storia del cinema: a onor del vero il regista Andrew Davis non prova neppure a imitare lo stile dell'originale e a parte l'assunto, un odioso marito progetta l'omicidio della moglie ricca e bella, non c'è neanche una grande aderenza al dramma giallo di partenza, firmato da Frederick Knott. Qui siamo nella New York rampante degli anni '90, dove la sofisticata e danarosa Gwyneth Paltrow, sposata all'egocentrico Michael Douglas, un finanziere sull'orlo del tracollo, divide la giornata fra le attività politico-umanitarie alle Nazioni Unite, l'interesse per l'arto e gli incontri erotici con il pittore emergente! Viggo Mortcnsen. Il quale (si scoprirà) è un poco di buono, ex detenuto e profittatore di donne che il diabolico Douglas ricatta per fargli uccidere la moglie. Il tutto è raccontato in maniera barocca, con scene di sesso esplicite, dovizia di ambientazioni e scenografie lus¬ suose: un prodotto d'evasione godibile, ma quanto di più lontano dalle inquietanti e claustroi'obiche atmosfere hitcheockiane, così come la Paltrow non riesce a emulare di Grace Kelly quel fascino fatto insieme di riserbo glaciale e di fuoco sotterraneo. Gwyneth Paltrow nel ruolo dell'annoiata moglie del ricco finanziere Michael Douglas

Luoghi citati: New York