La fucilazione

La fucilazione La fucilazione «Vicario, mi stia vicino» «lo la sorreggevo e piangevo» Dal Prete giusto di Nuto Revelli che la casa editrice Einaudi manda in libreria il 16 ottobre, anticipiamo un breve brano sulla fucilazione d'una donna, accusata di aver fatto la spia per i fascisti. ittINA delle spie, una donna di mezza età, ha chiesto di essere confessata da me, non voleva nessun altro prcI I te, solo il vicario. Così ho dovuto asA< Isistcrla sul posto dove aveva compiuto le sue ribalderie, su in collina. Che viaggio! Faticava a stare in piedi, dovevo tenerla sottobraccio, cadeva, cadeva. L'ho confessata, l'ho confortata. Una situazione difficile. Era stata diversa la fucilazione dei tredici, molto drammatica ma diversa. Là c'era un ambiente mio, nel senso che le vittime, i condannati, orano come mici fratelli, le stesse idee, gli stessi ideali. Adesso invece... Io non riuscivo a parlare, non potevo parlare. «Vicario, vicario, non mi lasci sola» continuava a dirmi. Come si fa? Si cede in quei momenti lì. lo ero proprio un po' fuori di testa, tanto l'emozione era forte. La cosa era talmente inimmaginabile... «Vicario, mi stia vicino, mi stia vicino». Io continuavo a sorreggerla. Ah, mio Dio. Stava venendo buio, e si vedevano dei fuochi verso Demonte, lanciavano dei razzi di colori diversi, facevano festa. Era tutta una situazione che lacerava l'anima... Piangevo. Ho pianto durante l'intero viaggio di ritorno. Piango ancora adesso... Nuto Revelli

Persone citate: Einaudi, Nuto Revelli

Luoghi citati: Demonte