Tassi, e Fazio restò isolato di V. Cor.

Tassi, e Fazio restò isolato Tassi, e Fazio restò isolato ADESSO manca solo più l'Italia. La manovra di riduzione dei costo del denaro è diventata ormai generale e l'unico in Europa a tenere le briglie corte resta Fazio: dopo Spagna, Gran Bretagna, Danimarca ieri Portogallo ed Irlanda hanno sforbiciato i tassi del pronti contro termine rispettivamente dello 0,50 e dell'1,25 per cento. Nel primo caso il livello scende al 4 per cento, vicino quindi al 3,30 per cento che è la linea prevalente in Germania e Francia. L'Irlanda, invece, nonostante abbia operato un taglio decisamente più massiccio, è rimasta al 4,94 per cento, ma la riduzione è stata comunque accolta con soddisfazione dagli operatori che si aspettavano una discesa non oltre il mezzo punto percentuale, Dublino ha anche portato dal 6,75 al 5,75 per cento il tasso di riferimento. In entrambi i casi a facilitare la decisione sono stati gli esempi giunti dai vicini di casa: la Banca di Spagna era intervenuta sul costo del denaro martedì e giovedì era stata la volta della Banca d'Inghilterra. Anche se gli istituti di emissione hanno rifiutato un piano di riduzione concertata del costo del denaro la linea dei tassi sta dunque arretrando in modo abbastanza uniforme con l'obiettivo di allontanare il pericolo di una recessione mondiale. Ma lo scopo, per quel che riguarda gli Undici, è anche quello di far convergere verso il basso i livelli dei tassi in vista dell'Euro. Questo, con la crisi di governo apertasi ieri, sarà più difficile per l'Italia, il cui tasso di sconto è fermo al 5 per cento dalla fine di aprile, mentre, per riposizionarsi sulla tendenza europea, dovrebbe scendere di oltre un punto e mezzo entro fine anno. Ma, in futuro, la linea del 3,30 per cento potrà essere ancora abbassata, a dirlo è il responsabile per l'Europa del Fmi, Massimo Russo. «La Banca centrale europea non avrà problemi a ridurre i tassi anche sotto il livello dei pronti contro termine tedeschi, ma lo farà - ha chiarito Russo - perchè l'inflazione ò in calo in tutta Europa, non per le pressioni dei vari governi». Quindi, quando nel '99 le leve della politica monetaria passeranno alla Bce c'è da aspettarsi, in presenza di un'inflazione che continui ad essere bassa, ulteriori tagli. «Nessuno ha posto barriere invalicabili - conferma l'economista del Fmi - però lo farà in piena autonomia». Il Fondo monetario, comunque, non ha mai chiesto a nessuno di tagliare i tassi, puntualizza Russo: «Abbiamo solo detto - spiega - che è utile che l'Euro faccia convergere i tassi europei al livello più basso esistente. E che se la situazione internazionale dovesse peggiorare ancora, sarebbe utile essere pronti a fare ancora di più». E, parlando di Bce, Russo annuncia che la sorveglianza sul sistema bancario sarà uno dei punti chiave dell'azione del nuovo istituto centrale europeo. «La Bce lavorerà sulle regole in Europa e il Fondo continuerà a offrile la sua consulenza agli altri Paesi incoraggiando quelli che seguono i principi internazionali - spiega Massimo Russo -. In questa ripartizione di competenze l'Fmi continuerà a penalizzare con la severità dei suoi giudizi i Paesi che hanno regole di vigilanza lassiste su banche e mercati, rendendo loro più caro il ricorso al credito internazionale».[v. cor.]

Persone citate: Massimo Russo, Russo