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Il divo Ronaldo oggi in panchina Il divo Ronaldo oggi in panchina METAMORFOSI La signora è piccola, robusta, quasi mai sorridente. I capelli li porta acconciati con un'onda alta sopra la fronte, di quelle che una volta si facevano col ferro per i ricci. Démodé, Susy Menkes, ma non quando scrive sull'«Herald Tribune» i suoi articoli di moda micidialmente acuti. Di solito dopo le sfilate sparisce. Alle feste si ferma cinque minuti. Ma al ricevimento dell'agenzia Elite è impazzita. Mentre Eartha Kitt cantava, lei ha cominciato a ballare sulla seggiola, poi s'è alzata in piedi saltando come una cavalletta. Alla fine non ce l'ha fatta più ed è balzata sul tavolo. «Vai Susy» gridava Karl Lagerfeld entusiasta. Anche se l'imponente signora rischiava ogni momento di franargli addosso. IN PANCHINA. Di lusso, però: oggi da Armani il divo Ronaldo sarà ai bordi della passerella. Esordio da spettatore nel mondo della moda. Ma se domani l'onnipotente Giorgio lo convincesse a sfilare per lui? Magari con un pallone fra i piedi? ETERNA. La sua celeberrima faccia da gatta è ancora più felina, la voce (vi ricordate «Love for sale»?) potente da far paura, il corpo scattante. Eppure: «Lo scriva, voglio che si sappia, ho settantun anni. Sono orgogliosa della mia età. La dico a tutti, perché tutti pensano che il mondo appartenga ai giovani. Gli stilisti disegnano solo per i giovani. E noi?» La fantastica Eartha Kitt, cantante, attrice («In Italia ci sono venuta la prima volta nel '47, con Orson Welles. Portavamo in tournée il "Faust", io facevo Elena di Troia»), la divina Eartha rivendica a sé, alle donne della sua età tutto quello che vien loro negato: «Possiamo essere belle, possiamo essere forti, possiamo tenere in mano il mondo!». Ma niente miracoli: «Mi esercito ogni giorno, ore di canto, ore di ginnastica». L'eternità non è gratis. E' MORTO IL RE, VIVA IL RE. «Giù Prodi, su Ciampi e un governo tecnico. Comunque un governo senza i comunisti, bertinottiani o cossuttiani che siano». A poche ore dalla caduta dell'esecutivo, e un attimo prima della sfilata della Medusa, Santo Versace lancia il suo augurio-pronostico. Rimpianti per l'abbattuto Ulivo, nessuno. «Veda lei: sono contro le 35 ore, contro l'eccesso di imposizione fiscale, contro la mancanza di flessibilità nel mondo del lavoro. Esterno e intemo, soprattutto interno. Se ne è accorto anche Padoa Schioppa, di come vanno le cose da noi. Ha letto? Il suo autista alla Banca centrale europea, quando non guida, fa le fotocopie e distribuisce la posta. "Tre mansioni che in Banca d'Italia richiedono tre persone", s'è stupito. E ha scoperto il problema della flessibilità... Noi l'abbiamo scoperto da tempo. Ma continueremo a non risolverlo, con Rifondazione addosso». Maria Giulia Minetti •