Otto mesi di duelli nel vento per i solitari dell'Oceano

Otto mesi di duelli nel vento per i solitari dell'Oceano IN GARA NEL GIRO DEL MONDO Otto mesi di duelli nel vento per i solitari dell'Oceano LmAMERICANO Brad Van * Lieti, il più giovane della flotta, 30 anni, poco dopo la partenza, aveva sbagliato rotta: cercava di sfuggire alla calma piatta, ma ci e finito come un pesce nella rete. Colpa del barometro, dice lui, che non funzionava: «Ho perso un po' di miglia, adesso devo recuperare)). Soldini invece, aveva diretto il suo Fila a Nord, mentre Autissier (francese) e Golding (inglese) si mantenevano al centro: l'italiano era in testa, poi l'arrivo di un ciclone, ha sospinto chi stava dietro e Fila, oggi, si ritrova al quinto posto dietro le barche di Thierceiin (francese), Golding, Hall (americano) e la Autissier. I 16 partecipanti alla Around Alone (AA) il giro del mondo a vela hi solitario, hi rappresentanza di otto nazioni; sono partiti da Char¬ leston (Usa) da 14 giorni. La loro meta è Cape Town, in Sud Africa. Le rotte scelte dai partecipanti alla Around Alone (AA) rigano la pancia della Terra più o meno all'altezza dell'Equatore, con inestricabili ricami di spuma: per arrivare a Cape Town partendo da Charleston non basta tirare una linea e tirar dritto verso Sud-Est. Sarebbe troppo facile: ogni millimetro di quella linea immaginaria nasconde un'msidia. Ecco perché sono costretti a fare strade «contorte». Il pericolo maggiore, si chiama bonaccia, soprattutto nei doldrums. l'equatore dei venti, un cerchio di aria inerte, senza fissa dimora, così insidiosa da rendere i velieri schiavi delle correnti, stretto fra la morsa degli alisei che fanno il girotondo a Nord e a Sud. Ma ci sono anche pericolosi ostacoli galleggianti (tronchi, contai¬ ner caduti dalle navi, rottami e... balene) contro i quali non esiste difesa. La flottiglia dei 16 velieri continua la sua corsa guidata dal gruppetto dei big, fra cui Soldini, l'italiano triste che brilla nel firmamento delle stelle del mare. Lui si batte come un leone, contro Thierceiin, l'artista che insegna la vela ai bambini e disegna modelli per Cerniti e Kenzo, e contro l'indomabile Isabelle Autissier, l'irriducibile Josh Hall e l'algido Mike Golding. A duelli incrociati, navigano quasi a vista: il risultato dipenderà soltanto dalla concentrazione e dalla fortuna. Dei quatto, tre hanno già assaggiato l'amaro sapore del naufragio. Soldini, quando in Nord Atlantico, nel 1992, ha perso la chiglia, la Autissier, nella AA del 1994, nell'Oceano Indiano dopo una capovolta di 360 gradi. Hall, nello stessa gara, fu salvato durante la prima tappa dopo una collisione con un oggetto non identificato. Golding è un vero duro: a 38 anni, l'ex vigile del fuoco è l'unico velista che ha circumnavigato il mondo da Ovest a Est (cioè quasi sempre controvento), ma ha dovuto inchinarsi allo stile di Soldini che un mese fa lo ha strabattuto nel record atlantico. La regata è appena incominciata, mancano sette mesi e circa 25 mila miglia alla fine. C'è tutto il tempo non soltanto per una vittoria a sorpresa, ma anche per altre rivincite soprattutto per coloro che in gara sono meno favoriti e che già sono contenti di poter essere partiti. Non è il caso del giapponese Minouru Saito, 64 anni, alla AA per la terza volta. Per lui, che è il più anziano e che faceva il benzinaio a Tokyo, questa galoppata 6 una nuova sfida contro il tempo. Il corpo minuto, gli occhi a spillo, si muove spavaldo come un arzillo veterano: nel '91 arrivò terzo ed è un vero lupo dei mari del Sud. Continuerà, dice, finché non vince tutto. Condivide l'età con George Stricker che ha 63 anni e a poppa fa sventolare la bandiera a stelle e strisce. Un simpatico «vecchietto», ben plasmato nei suoi chili abbondanti, che ha pubblicato migliaia di libri per le scuole e naviga per diletto. Non perde tempo nemmeno Sebastian Reidl, 59 anni, ungherese, che ha vissuto in Germania e che sin da ragazzino ha lavorato sui treni fino a diventare macchinista. Dopo essersi trasferito in Canada, ha cominciato a vagabondare come sub professionista nel Pacifico poi in affa¬ ri con compagnie minerarie. Come film-maker è capitato in Ecuador dove ha fondato la Tropica 2000progetto Amazon per la salvaguardia delle Ande e delle sue popolazioni. Sta sviluppando un progetto educativo con il governo canadese. La sua barca è l'unica a due alberi con una chiglia che, dice lui, ha un sistema di lubrificazione ad aria che sfrutta le bollicine per correre più forte. Non ha sponsor e si toghe la soddisfazione che molti ruminano: «Pago di tasca mia così non sono obbligato a cambiare nome alla barca o a rendere conto dei risultati». Non è più giovanissimo nemmeno Michael Garside, inglese, 54 anni, che nel 1982 completò un giro del mondo con la famiglia e da allora ha cercato soldi per la Around Alone. Ma sono due i personaggi che rendono questa bizzarra compagnia galleggiante veramente speciale: un russo e un sudafricano. Fedor Konioukhov, 47 anni, naviga per conto dell'Università delle Scienze umane di Mosca: è un esploratore scientifico con 20 anni di esperienza velica fra cui una circumnavigazione. Nel frattempo ha raggiunto da solo il Polo Nord e il Polo Sud e scalato le montagne più alte della Terra. Calzini di fuanca grigia, scarpe di cuoio e capelli da spaventapasseri, prima di lasciare gli onneggi, ha abbracciato il figlio e salutato il pope di Charleston che aveva benedetto la sua barca. E poi c'è Neal Petersen, 31 anni, sudafricano. Corre per gli Usa al grido di «Non ci sono barriere» e lui può ben dirlo visto che è nato con un handicap ed è riuscito a realizzare il sogno della sua vita: arrivare fin qui, dove il limite fra possibile e impossibile è assolutamente impalpabile. «Non ci sono barriere - dice -. Basta essere determinati e preparati». E' il messaggio che da mesi trasmette ai ragazzi delle scuole americane per conto della sua fondazione che si chiama appunto «No barriere». Vissuto a Cape Town in tempi di apartheid, Petersen ha studiato e lavorato sodo come sub professionista su piattaforme petrolifere e poi sul fondo del mare a raschiare diamanti. Sin da ragazzino è riuscito a intrufolarsi sulle barche degli altri per imparare a navigare. Adesso veleggia su quella che lui stesso si è costruito. E quando la notte scivola via, lui è lì, al timone, ad aspettare che il sole si stacchi dall'orizzonte africano. Irene Cablati Ci sono Soldini e Isabelle Autissier ma il veterano è un giapponese di 64 anni Dall'ungherese che non ha sponsor al russo che gareggia per l'università

Luoghi citati: Canada, Charleston, Germania, Mosca, Sud Africa, Tokyo, Usa