Il Pupo: graziate i clandestini

Il Pupo: graziate i clandestini «La semplice denuncia del razzismo e della xenofobia non basta per salvare i nuovi servi della gleba» Il Pupo: graziate i clandestini «Sanatoria perfesteggiare il Giubileo» CITTA; DEL VATICANO. Nel Giubileo biblico si liberavano gli schiavi per debiti, e la terra tornava senza padroni (in teoria). Quello del Duemila dovrebbe essere festeggiato, nei Paesi occidentali, con una sanatoria di tutti gli immigrati illegali. E' la proposta avanzata ieri da Giovanni Paolo II, a una platea sicuramente favorevole. Erano i partecipanti al IV Congresso mondiale promosso dal «Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti», il ministero vaticano apposito. «Le migrazioni all'alba del terzo millennio» era il titolo del congresso. Viviamo in un mondo di «intollerabili disuguaglianze», ha rilevato il Papa, e proprio per questa ragione «risulterebbe certamente significativo un gesto per il quale la riconciliazione, dimensione propria del Giubileo, trovasse espressione in una l'orma di sanatoria per una larga lascia di quegli immigrati che più degli altri soffrono il dramma della precarietà e dell'incertezza, cioè gli illegali». Questa è stata la conclusione di un discorso molto articolato, che è partito da una constatazione di fatto. «Le migrazioni costituiscono un problema la cui urgenza cresce di pari passo con la complessità. Quasi dappertutto oggi c'è la tendenza a chiudere le frontiere e a rendere molto rigorosi i controlli». Queste misure hanno messo in movimento «flussi incontrollati di clandestini», con tutti i rischi e i pericoli insiti in questa situazione; e anche perché «le difficili condizioni di vita, all'origino della crescente pressione migratoria, mostrano sintomi di ulteriore aggravamento». E' diritto primario di ciascuno di vivere nella propria patria, ma questo è possibile solo se si evita una lunga serie di mali. Ma la chiusura delle frontiere accusa Giovanni Paolo 11 - 6 causata anche «dall'affermarsi di un sistema produttivo impostato sulla logica dello sfruttamento del lavoro». Una volta i Paesi industrializzati producevano in loco la propria ricchezza, con il contributo di numerosi immigrati. Ora producono nel Terzo Mondo, «dove la manodopera è disponibile a basso prezzo». Così i Paesi industrializzati hanno la ma- nodopera a basso prezzo «senza dover sopportare l'onere della presenza di immigrati. Questi lavoratori corrono il rischio di essere ridotti a nuovi "servi della gleba", vincolati a un capitale mobile che tra tante situazioni di povertà seleziona di volta in volta quelle in cui la manodopera è a minor prezzo. E' chiaro conclude papa Wojtyla - che un simile sistema è inaccettabile: in esso infatti la dimensione umana del lavoro è praticamente ignorata». I cristiani devono impegnarsi con vigore: «La semplice denuncia del razzismo e della xenofobia non basta», ha ammonito il Papa, che ha chiesto il condono parziale o totale del debito estero dei Paesi in via di sviluppo. «La posta in gioco - ha concluso - è la costruzione di un mondo in cui ogni uomo, senza eccezione di razza, di religione e di nazionalità possa vivere una vita pienamente umana». E ha ricordato «i bambini abbandonati e soli, vittime di vergognoso sfruttamento e della fame». II Papa ha anche ricevuto un gruppo di vescovi Usa, criticando «incomprensioni sulla natura della liturgia», che hanno condotto ad «abusi, polarizzazione e a grave scandalo», in conseguenza della riforma del Concilio Vaticano II. In particolare ha spezzato una lancia in difesa del latino. L'uso della lingua volgare ha alla radice la necessità di una «partecipazione conscia» dei fedeli alla liturgia. Ma questa «partecipazione conscia» non deve essere portata troppo avanti: «Non significa la soppressione di ogni esperienza subconscia, che è vitale in una liturgia che prospera su simboli che parlano al subconscio come parlano al conscio». E soprattutto «questo non significa che la lingua latina, e specialmente i canti che sono così superbamente adattati al genio del Rito Romano, debbano essere completamente abbandonati». E ha concluso: «Se l'esperienza subconscia nella venerazione è ignorata, si crea un vuoto affettivo e devozionale, e la liturgia diventa non solo troppo verbale, ma troppo cerebrale». Marco Tosatti IL BALLETTO DELLE CIFRE Immigrati irregolari in Italia ■ Secondo Caritas e Osservatorio di Milano, sono circa 200 mila Città dove sono più numerosi Roma 25.000 Milano 20.000 Napoli 12.000 Bari 8000 Secondo altre stime, sarebbero almeno 1 milione Le tipologie . con un'attività lavorativa continuativa in nero , con un lavoro in nero, ma saltuario , con un datore di lavoro che li assumerebbe a pieno titolo se tossero in regola . senza lavoro e costretti a vivere di espedienti . coinvolti nel mondo della criminalità Un gruppo di clandestini in un centro clelln Puglia

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Marco Tosatti, Wojtyla

Luoghi citati: Bari, Italia, Milano, Napoli, Puglia, Roma