I DILETTANTI di Umberto Eco

I DILETTANTI I DILETTANTI DILETTANTI allo sbaraglio prima del voto e dilettanti sbaragliati dopo: perfetto. Ha scritto una volta Umberto Eco che la Corrida «riflette in pieno» la classe politica della Seconda Repubblica. E tanto vi si specchia che su quest'ultima esibizione - un governo di legislatura che si auto-affonda per aver sbagliato i calcoli - veniva voglia di chiedere un giudizio a Corrado, evocatissimo a Montecitorio, che dilettanti ed errori li tratta da anni. In mancanza del garbato presentatore, c'era però Ciriaco De Mita, che di tutto si può accusare meno che di dilettantismo. Prova ne sia la seguente valutazione «al buio», offerta cioè mezz'ora prima del voto: «Più che dilettanti, sono degli incoscienti. Come tutti gli idealisti, anche opportunisti. Hanno quindi tentato il mercimonio, ma senza saperlo fare perché, appunto, idealisti». Filippo Ceccarelli CONTINUA A PAG. 2 QUARTA COLONNA

Persone citate: Ciriaco De Mita, Filippo Ceccarelli