Alla maratona manca solo il Cavaliere

Alla maratona manca solo il Cavaliere Alla maratona manca solo il Cavaliere Sfilata di leader per la «non-stop» di Forza Italia ROMA. Dodici ore in piazza Pasquino, aspettando Godot, il leader del Polo Silvio Berlusconi, che continua a non arrivare nello slargo non proprio gremito dove si svolge la nonstop di Forza Italia «contro le tasse e la disoccupazione», primo assaggio delle dimostrazioni che verranno, bertinottiane, cossuttiane, azzurre e poi chissà. La politica torna in piazza, ma questa volta resta orfana del suo gran capo, ufficialmente affaccendato nel mettere a punto strategie e discorsi in vista del voto di fiducia all'inviso governo Prodi. Un'idea radicale, quella della manifestazione continua, cara a Pannella. Per di più in una piazza in qualche modo storica, luogo di maldicenza popolare fin dai tempi del papato, dove i romani affiggono sotto l'antica statua di Pasquino versi satirici contro i potenti, ricorda Antonio Tajani, organizzatore dell'evento. E pure oggi ce ne sono un paio, di messaggi, ben implasticati contro le piogge ricorrenti, che irridono a Bertinotti e a «Prodi'n Fausto rosso/ da quando ch'er governo s'è trovato / steso cor core già in fibrillazione per corpa di quer coso straincazzato / che insegna sempre la rivoluzzione...». Ma Tajani, che ha personalmente curato .l'arrivo d'ella banda di Sgurgola, paese della sua Ciociaria, forse se l'aspettava un po' più piena, quella piazzetta alle spalle di piazza Navona. Invece la folla stenta a coagularsi. A mezzogiorno passato, quando Pierferdinando Casini apre la maratona, seduti sulle sedie di plastica bianca ci sono quasi solo vecchiette, pensionati e curiosi del quartiere, fra i ragazzi con la felpa azzurro-Italia, con tanto di mini-Colosseo stampigliato, del neonato club capitolino. Più qualche crocchiceli cittadini arrabbiati perché i vigili hanno portato loro via la macchina. Mentre un giovane altissimo si aggira con un gran cappello texano, spiegando a tutti che gli ha portato fortuna alle elezioni: quelle dell'XI circoscrizione, di cui è consigliere azzurro. Sul piccolo palco via via si alternano oratori più o meno noti perché, spiega ancora Tajani, la manifestazione - prova di quella che si terrà a San Giovanni il 24 - è «una cosa aperta», dove chiunque può prendere la parola. Così il sindaco di Sonnino Roberto Migliori solidarizza con Berlusconi: «Anch'io ho avuto un po' di avvisi di garanzia, e so cosa vuol dire». «Io non ho mai fatto politica e me ne vanto» esordisce il senatore Filograna, entusiasta di «questa occasione data alla gente, che sarà iscritta nella storia». Luigi Leone, sindacalista della Banca d'Italia, se la prende col ministro Visco che «aveva assicurato di non aumentare le tasse» e lo paragona a Clinton «la cui menzogna era almeno per un fatto ludico, ricreativo: in America gli darebbero una pena corporale». Contro le tasse parla anche la rappresentante delle casalinghe del Moica. E ben due rappresentanti di associazioni di disabili criticano il governo di sinistra «che ha tolto l'assistenza alle persone socialmente deboli». Intanto sono arrivate un po' di signore, con la camicia di renna in attesa della pelliccia, e qualche professionista. Ma il colpo d'occhio resta «popolare». C'è persino qualche operaio, venuto dal Tiburtino e dal Nomentano («E perché non dovremmo stare con Forza Italia»?). Sicura di avere dalla sua parte il voto dei ceti medi moderati, Fi sembra quasi rivolgersi ai poveri, ai diseredati, ai pensionati «a cui hanno tolto 50.000 lire al mese, ai giovani «ai quali il governo ha offerto solo i lavori socialmente utili». «Non ci sono più elettori moderati capaci di votare per gli ascari del governo delle sinistre» diceva a un certo punto Adolfo Urso, venuto a portare i saluti di An e, rivolto a D'Alema che a Montecitorio aveva detto di essere al governo dal '95, e ironizzava sui «ribaltoni» e sulla «compravendita dei voti in Parlamento» con cui la sinistra riesce a governare da quella data. In serata arrivavano anche il capogruppo al Senato La Loggia, e il vicepresidente della Camera Biondi. Ma di Berlusconi, nessuna traccia. Almeno, fino a notte inoltrata. Maria Grazia Bruzzone li leader dei Ccd Pierferdinando Casini alla manifestazione del Polo

Luoghi citati: America, La Loggia, Roma, Sgurgola