Governo, oggi fiducia con suspense

Governo, oggi fiducia con suspense Alla Camera i voti favorevoli potrebbero essere inferiori alle speranze: forse solo 313 Governo, oggi fiducia con suspense IIpremier tende la mano a Cossutta sulla Finanziaria ROMA. Fiducia oggi al governo col fiato sospeso. E non tanto per i numeri che, forse, saranno meno (313) di quel che Prodi sperava sino all'altro ieri, ma comunque sufficienti. Il problema vero è quello di concedere le basi militari italiane per la probabile incursione della Nato sulla Serbia. Decisione che incombe a giorni, assai prima del previsto, e che costringe Prodi ad affrontare da subito il problema dell'allargamento della maggioranza alla Udr di Cossiga. Se il governo proporrà il sì non otterrà i voti dei cossuttiani, appena conquistati per la fiducia. Dovrà subito fare una virata e accettare il soccorso di Cossiga, che Prodi ha appena rifiutato. «Siamo pronti a sostenere il governo senza condizioni, specie se verrà meno una parte della sua maggioranza», annuncia il capogruppo dell'Udr alla Camera, Cardinale, con sadica soddisfazione. «Oggi è la prova della verità osserva Marco Minniti, numero due dei Ds - e mi auguro che altri fatti, al di fuori dell'Italia, non intervengano per rendere più complicato questo passaggio». Prodi, nella sua rapida replica di ieri al dibattito sulla fiducia, ha tentato di presentare una soluzione che eviti il voto contrario dei cossuttiani, che ammettono l'intervento militare solo se autorizzato dall'Onu. Sul problema dell'intervento armato della Nato i suoi principali alleati, D'Alema e Marini, hanno una posizione più decisa. Non è un caso, visto che proprio loro hanno insistito con Prodi, invano, per allargare da subito la maggioranza a Cossiga. «Abbiamo un dovere di solidarietà nei confronti dei nostri alleati» avvisa il vicesegretrio del Ppi, Enrico Letta. «Non c'è più tempo per rinvìi e ostruzionismi» da parte della Serbia, conviene Umberto Ranieri, dei Ds. E Prodi, per una volta non ha ripetuto di essere sereno, ma ha ammesso, conversando con alcuni deputati del Ppi, che questo del Kosovo «è un problema davvero spinoso». Qualche spina, comunque, potrebbe riservarla anche il doppio voto di oggi, al mattino alla Camera e la sera al Senato. Irene Pivetti non ci sarà perché deve allattare il suo neonato. Ci sarà, invece, la neo-mamma Giovanna Melandri, dei Ds, che ha avuto il permesso di votare quando le farà più comodo, saltando la fila. Non si sa se potrà essere presente Nilde lotti. Il Polo vede che Prodi stenta a raccogliere una maggioranza consistente ed ha suonato la mobilitazione generale delle sue truppe e chi non si presenterà all'appello sa che sarà espulso. Berlusconi ha, addirittura, voluto che i suoi deputati fossero tutti a Roma già ieri sera, in modo da evitare assenze per ritardi di treni o aerei. Due deputati in missione negli Usa sono stati richiamati. Anche An minaccia l'espulsione degli assenti. «Se l'opposizione sarà massicciamente presente - sostiene Fini - credo che la maggioranza dovrà fare i tripli salti mortali per rimanere tale». E si riferisce alle future votazioni nelle commissioni dove dovranno essere riverificati gli equilibri tra maggioranza e opposizione, alla luce della scissione di Rifondazione comunista. Prodi viene anche accusato dal Polo di volersi «sfilare dalla Nato» per non contrariare i cossuttiani. A Cossutta, nella sua replica di venti minuti, Prodi ha teso la mano calorosamente per il voto favorevole promesso («un fatto di grande importanza per l'Italia»). Il presidente del Consiglio, però, non si è limitato ai ringraziamenti. A Cossutta ha assicurato che tutto il governo è impegnato per l'approvazione del disegno di legge che riduce l'orario di lavoro a 35 ore settimanali. Ed ha anche spiegato che sulla Finanziaria «il confronto è aperto. Non vi sono ostacoli a che, in un rinnovato e consolidato patto di maggioranza, noi possiamo ripercorrere insieme le scelte fatte e le motivazioni che ci hanno indotto a queste scelte. Ma i vincoli di finanza pubblica non sono modificabili». «Rammarico», invece, per l'abbandono da parte di Bertinotti. Prodi ha poi- incontrato fuori dall'aula il segretario di Rifondazione comunista e lo ha abbracciato e baciato. «Almeno rimane il rapporto personale» è stato il commento di Bertinotti. Laconico il commento dei cossuttiani alle aperture di Prodi. «Ha annunziato che la Finanziari, è emendabile. Ora iniziano le trattative per emendarla» ha detto Nerio Nesi. Alberto Rapisarda il 35 ORE Tutto il governo è impegnato per l'approvazione del disegno di legge sulle 35 ore FINANZIARIA Anche intorno a questa Finanziaria il confronto è aperto, ma vi sono vincoli di finanza pubblica non modificabili, e questi non li possiamo dunque modificare KOSOVO Il governo ritiene che non vi siano i presupposti per un intervento militare. Ogni eventuale azione dovrà essere legittimata nel quadro delle deliberazioni assunte doli Onu LAVORO Dirottare le riserve in eccesso della Banca centrale per l'occupazione e lo sviluppo: «I frutti della moneta unica non sono solo frutti di rigore, ma anche di prosperità» ECONOMIA INTERNAZIONALE Non ci opponiamo alia globalizzazione, che è uno dei grandi segni della nuova umanità, ma a una globalizzazione senza regole e senza anima Il presidente del Consiglio assicura l'impegno per l'approvazione del disegno di legge sulle 35 ore La maggioranza raccoglie tutti i deputati Il Polo annuncia: chi non si presenta sarà espulso

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