Un'armata senza tedeschi di E. N.

Un'armata senza tedeschi Un'armata senza tedeschi Non ci saranno jet e soldati promessi da Kohl BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Se le truppe dei Paesi Nato attaccheranno le postazioni serbe nel Kosovo, quasi certamente la Germania non parteciperà alle operazioni militari: non subito, almeno. Condizione per l'invio dei 14 Tornado e dei 500 militari già messi a disposizione della Nato dal governo dimissionario di Helmut Kohl, è infatti la ratifica del Bundestag. Ma una riunione d'emergenza del vecchio Parlamento, disciolto il 27 di settembre al momento dell'elezione del nuovo, è impossibile; e quella del nuovo, non ancora costituito, richiederebbe lunghi tempi tecnici. La convocazione sarebbe comunque ritardata da un contrasto perdurante e irrisolto fra i principali partiti tedeschi: un attacco delle forze Nato deve avere la «preventiva autorizzazione» del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, o può considerarsi a questo punto «lecita di per sé»? Mentre il governo Kohl aveva segnalato di non sentirsi vincolato da una decisione delle Nazioni Unite, socialdemocratici e Verdi - che in queste ore stanno trattando per la costituzione ài un nuovo governo - sono più cauti. Soprattutto gli ecologisti fanno resistenza, e chiedono un esplicito mandato del Consiglio di Sicurezza. Più esplicita la posizione dell'Spd: «Con il presi¬ dente jugoslavo Milosevic si può trattare soltanto se la pressione militare è molto seria», dichiarava ieri Gùnter Verheugen, il possibile nuovo ministro della Difesa. Ieri, mentre le probabilità di un attacco nei prossimi giorni aumentavano di ora in ora, Schroeder ha incontrato Helmut Kohl, Cancelliere ancora in carica e nel pieno delle sue funzioni fino all'insediamento del successore, previsto per il 27 ottobre. Al centro del colloquio richiesto da Schroeder e non commentato ufficialmente da nessuno, al termine - sono state la situazione nella ex Jugoslavia e la posizione tedesca, che sarà discussa oggi dal neo Cancelliere, dal futuro ministro degli Esteri, il leader verde Joschka Fischer, e da Verheugen con il presidente Clinton a Washington. Secondo fonti vicine all'attuale governo, Clinton avrebbe manifestato «comprensione» per la situazione di Bonn, complicata dalla transizione al vertice attualmente in corso. Secondo le stesse fonti, il governo tedesco potrebbe uscire dall'imbarazzo approvando formalmente l'intervento della Nato pur senza inviare aerei e soldati, non avendone la possibilità costituzionale. In questo modo, si fa presente a Bonn, la Germania eviterebbe di apparire «inerte», e peggio ancora «isolata» fra gli alleati occidentali. [e. n.]

Luoghi citati: Bonn, Germania, Jugoslavia, Kosovo, Washington