La polizza «Emergenza in casa» di Giuseppe Alberti

La polizza «Emergenza in casa» ASSICURAZIONI La polizza «Emergenza in casa» J I ) EL linguaggio assicurativo vengono chiamate «integrazioni», vale a dire estensioni delle formule standard previste dal contratto a un determinato tipo di rischio. Questo meccanismo è previsto per quasi tutti i settori assicurativi, dal furto all'incendio, dagli infortuni alle malattie. Di solito l'estensione comporta una maggiorazione del premio, specie quando prevede garanzie con maggior grado di rischio. PROBABILITÀ' DI RISCHIO Prendiamo, quale esempio, la polizza incendio di un appartamento. Se il premio previsto per una normale copertura è di 150 lire per ogni milione assicurato (parte muraria) e di 600 lire per ogni milione al fine di premunirsi contro eventuali danni subiti da mobilio, arredamento, vestiario, elettrodomestici ecc., l'inclusione del «fenomeno elettrico» (quando un cortocircuito o un fulmine «brucia» un impianto d'allarme o il motore di un frigorifero o simili), bisognerà aumentare la spesa: con le polizze attuali, può risultare anche di 7 mila lire per ogni milione garantito. Ma è possibile limitare il capitale coperto alle probabilità di rischio: arrivando, ad esempio, al risarcimento massimo di 10 milioni di lire (il che comporta un supplemento di premio pari a 70 mila lire). TUBATURE Se l'integrazione della polizza riguarda le spese di ricerca e riparazione per la fuoriuscita d'acqua da un tubo rotto, che non rientra nelle garanzie della «globale fabbricati» (assicurazione dell'intero stabile condominiale), occorre, di solito, una spesa supplementare di 200 lire per ogni milione garantito. Un esempio. Se l'insieme della copertura risulta di 300 milioni di lire (mura e contenuto), si dovrà versare un supplemento di 60 mila lire. Altre 100 lire per ogni milione garantito vengono applicate quando il cliente esige che il rischio sia esteso ai danni cagionati da eventi sociopolitici. Va precisato che talune compagnie già prevedono nei loro prodotti tali coperture. Ma i premi sono più elevati fin dall'inizio. PERDITA D'ACQUA In talune situazioni, può essere l'amministratore dello stabile che, mediante appositi accordi con l'impresa di assicurazioni, fa includere nella «globale» anche i danni da perdita d'acqua (e relative ricerche e riparazioni) in casa di uno o più condòmini. In questi casi, può essere sostituita la polizza, oppure viene emessa un'appendice che precisa le estensioni volute. Se non tutti i condòmini sono d'accordo sull'estensione (ad esempio perché già assicurati in proprio) la quota di premio relativa al rischio verrà divisa fra i condòmini che hanno accettato la postilla. DANNO INDIRETTO Un'altra formula estensiva è quella che riguarda le indennità per i «danni indiretti». E' una copertura non molto diffusa ma, tenendo conto della tariffa, può dimostrarsi interessante: a causa di una fuoruscita d'acqua che renda inabitabile l'appartamento, scatta un risarcimento che varia a seconda del tipo di polizza. E' mediamente pari al 15% del danno cagionato dall'acqua: spese per le riparazioni 5 milioni, rimborso per i «danni indiretti» 750.000 li re. Si tratta di un risarcimento che consente di vivere in un al bergo i giorni necessari per concludere i lavori in casa. Anche il supplemento di tariffa per questo rischio è pari, in media, al 15% del premio di polizza relativa all'in cendio. Giuseppe Alberti