La febbre del sabato sera
La febbre del sabato sera La febbre del sabato sera ABATO 3 ottobre, giorno fatale. Per carità, non per i mondo intero, ma molto più modestamente per la televisione italiana. Debuttano i due nuovi spettacoli delle reti ammiraglie Rai e Mediaset, «Carràmba che fortuna» su Raiuno (abbinato alla lotteria della Befana), con Raffaella Carrà, e «Ciao Darwin» con Paolo Bonolis su Canale 5, un'altra sfida incrociata come quelle alle quali siamo ormai abituati, in ogni fascia della giornata. Ai telespettatori comuni, di queste sfide interessa poco. A loro interessano i programmi, si sentono offesi quando le reti decidono di cambiare le carte in tavola senza avvertire, quando sospendono improvvisamente le trasmissioni, anche di successo, in base ad equilibri di palinsesto che sfuggono ai più. E dunque si vedrà la settimana prossima quale delle due stelle avrà la meglio. La Carrà ha dalla sua il potente traino della lotteria, che si svilupperà anche durante tutta la settimana. Bonolis Qui s°Pra può attirare un pubblico più giovane, meno familiare: ma quel pubblico lì, la sera del sabato, un'illustrazione non sarà fuori casa? Anche se il sabato sera è comunque, per tradizione, uno dei momenti si- Bradya(Sis)h gnificativi del villaggio televisivo italiano. Momento cominciato tanti anni fa, quando la tv co- Pippo Baudo, minciava a diventare il nuovo focolare domestico, il centro di tutta la casa. E la vigilia della fe- un'«icona» sta era dedicata all'intrattenimento, come ben ricorda la prima generazione cresciuta con la del 530310 tv, quella che aveva il film il lunedì, il gioco il giovedì e la prosa il venerdì. Domenica lo sceneggiato. Eppure, forse non tutti sanno che le prime «Canzonissime», allora abbinate alla Lotteria di Capodanno, andavano in onda il mercoledì. La famosa edizione con Delia Scala, Nino Manfredi e Paolo Panelli, a esempio, o quella con Lauretta Masiero e Alberto Lionello che sventolava la paglietta, andavano in onda il mercoledì. 0 ancora la tanto citata versione di Dario Fo e Franca Rame, quella in cui l'attore, molti anni dopo premio Nobel, venne cacciato dalla Rai di Bernabei, veniva trasmessa il giovedì. La memoria è traditrice, quelle sembravano proprio trasmissioni da sabato. E invece no. Fu soltanto nel 1966, con «Scala reale», che lo spettacolo legato alla Lotteria cambiò serata e diventò il più tradizionale momento di varietà degli italiani. Sabato sera che ebbe poi in Pippo Baudo il suo conduttore più significativo. Celentano suscitò molto clamore, ma fu una meteora. Baudo era la stella fissa. [Alessandra Comazzi] Comincia la sfida tra Raiuno e Canale 5, in una delle serate tradizionalmente più. importanti della televisione italiana. La sera della vigilia è da sempre dedicata all'intrattenimento: nella storia del varietà si sono succedute le star s reti nte le un Qui s°Pra un'illustrazione Bradya(Sis)h Pippo Baudo, un'«icona» del 530310
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