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parliamon e parliamon e conessanraomazz Ifilm alla riscossa: quando non ci sono appuntamenti sportivi di particolare attrattiva, il vecchio cinema riesce sempre a smuovere i sonnacchiosi telecomandi. Come dimostrano i tre primi posti in classifica della scorsa settimana. Già la prossima rivedremo lo sport trionfare, con i 13 milioni e mezzo di telespettatc i della Formula 1 dal Lussemburgo. Ma oltre al grande pubblico, c'è anche quello «piccolo», cioè attento, attentissimo, ai suoi programmi preferiti. Nei confronti della soppressione della «Signora del West» su Raiuno c'è stata una sollevazione popolare della quale diamo conto qui sotto. Un'altra vera sollevazione, che continua, avviene nei confronti dei massacrati Simpson, in onda la domenica su Italia 1 infarciti di spot, ad onta della legge Mammì che vieta la pubblicità in un cartone animato lungo meno di 20 minuti. La legge naturalmente viene aggirata, ma non le menti di chi segue il cartone. Angelo Mariani, elencando minuziosamente tutti gli scempi che la serie subisce, dice che sarebbe meglio niente che così, e Mirko Becco, di Savona, lamenta che a nulla, ma proprio a nulla, servono le proteste fatte a Mediaset. L'arroganza del potere televisivo. Non parliamo poi di un altro maltrattamento, quello di «Friends» su Raitre. Si chiede Edoardo Brosio di Torino: «Perché anche qui in Italia le serie tv non possono essere gestite come in America, cioè una puntata la settimana da settembre a maggio? L'ultima puntata della stagione ti lascerebbe con il fiato sospeso, ma con la certezza di un sicuro ritorno». I lettori che vogliono «interagire», come si dice adesso, con «In tivù» mandando brevi recensioni o idee di programmi possono scrivere a «La Stampa - In tivù», via Marenco 32, 10126, Torino; al numero di fax 011/6568.131; alla casella di posta elettronica acomazzi@tin.it.

Persone citate: Angelo Mariani, Edoardo Brosio, Mammì, Mirko Becco, Simpson

Luoghi citati: America, Italia, Lussemburgo, Savona, Torino