SKA, QUARANTANNI IN LEVARE

SKA, QUARANTANNI IN LEVARE SKA, QUARANTANNI IN LEVARE Tifa ballare, pensare e star bene E ha trovato tosti profeti italiani SONO un jazzista», mi diceva con una punta di orgoglio l'omino di colore. Indossava calzoni corti e scarpe di vernice, una maglietta da ragazzo e tanti anelli dorati che arredavano le sue mani rugose. I capelli e la barbetta canuti incorniciavano il viso espressivo e segnato da tante storie da raccontare; a settantanni d'età e quaranta di carriera aveva ancora voglia di suonare in giro per il mondo: «Perché mi diverto e così la gente che ci vede suonare. I feelgood». Sto bene dentro. Quell'omino era Lloyd Knibb: il batterista degli Skatalites, i creatori negli Anni 60 dello ska. Con Lloyd Brevett, Roland Alphonso e Lester Sterling, superstiti insieme a lui dei tempi che furono, ha tenuto a battesimo Bob Marley e Peter Tosh. Il finire degli Anni 70 in Inghilterra segnò il ritorno dello ska per mano di gruppi quali Madness, Beat, Selecter e soprattutto Specials, capitanati dall'impareggiabile e sdentato tastierista ed autore Jerry Damners. Divenne la musica preferita dai ragazzi della working class, i rude boys, coloro che dopo essersi spaccati la schiena in fabbrica non desideravano altro che la buona birra e la possibilità di ascoltare e ballare questa musica spesso peraltro corredata, soprattutto nel caso di Specials e Selecter, da testi socialmente impegnati. Lo ska del revival era accelerato rispetto all'originale, vicino di casa del punk del rao- mento, e i gruppi erano tutti misti: bianchi e neri con la missione comune di far ballare e pensare. Fortunatamente, a partire da quello originale, arrivando a quello hardcore di gruppi americani quali Fishbone, Mighty Mighty Bosstones o i pruni No Doubt, lo ska ha continuato ad esserci, a suonare pur essendo considerato, dai saccenti di turno, talvolta «in», talvolta «out». Fatto sta che la maggior parte della dance, intesa come dub, jungle, drum'n'bass che sia, è debitrice nei confronti di questa musica nata in Giamaica; così come lo sono i gruppi che la propongono oggigiorno nelle sue varie diramazioni. Doveroso allora un omaggio, al Salone della Musica, con un concerto «Italian Ska Invasion». Vi prenderanno parte quasi tutti i gruppi della scena nostrana, dai padrini Persiana Jones, creatori anche di una personale etichetta legata al genere, agli eporediesi Stiliti, dai Klasse Kriminale alfieri dell'Oi, ai militanti Vallanzaska. Tutto ciò per un giusto tributo ad un genere musicale che non arricchisce e non fa diventare strafamosi ma le cui chitarre, intanto, da quarant'anni sottolineano il suo levare con un suono che è tutto un programma: «Ska»! Ovverossia la musica che fa star bene dentro l'omino di cui parlavo all'inizio. Se vi divertirete quella sera al Salone, un grazie lo dovete anche a lui. Giorgio «Zorro» Silvestri ( ìiovedl S c. «Itiliiati Ska Invasion», alle 16 all'Arena, maxi-concerto con. Persiana Jones Stiliti, Fahrene.it, Mr. Steadv Dudes, Ideajiv. Rebel Des. The Stnarts, Klasse Kriniinale, Shanclon. I allanzaska, Arpioni, Tremende, Matrioska & lìnz Band, Hard Diskaunt, Specialisti

Luoghi citati: Inghilterra