PATRIMONIO DA DIFENDERE
PATRIMONIO DA DIFENDERE PATRIMONIO DA DIFENDERE Irumori che si levano attorno ai saloni culturali torinesi vanno valutati con la necessaria attenzione, ma anche giudicati con una certa serenità. E' vero che, nell'ultima metà del secolo, molte delle iniziative nate a Torino sono state trasferite in altre città, ritenute di volta in volta più attraenti, più ricche e forse più semplicemente - più forti e a volte prepotenti. Ma è altrettanto vero che questa volta, addestrati da esperienze amare quanto istruttive, stiamo costruendo attorno al prodotto dell'intraprendenza torinese una serie di protezioni che ci auguriamo possano risultare pienamente efficaci. 1 Saloni culturali - sia quello del libro sia quello della musica - continueranno a farsi e resteranno a Torino. La formula va senza dubbio rivitalizzata, ma non permetteremo che problemi legati all'«età dello sviluppo» ormai raggiunta dai Saloni torinesi si traducano in dubbi sulla validità delle iniziative. Ci sono state di recente difficoltà di carattere finanziario che hanno reso faticosa l'organizzazione delle manifestazioni. Ma Provincia, Regione e Comune si sono già impegnati a intervenire con le risorse necessarie e a sostenere un programma che, anche quest'anno, si annuncia scientificamente valido e culturalmente appetibile. La ridefinizione del «progetto saloni» passa anche, come avviene quest'anno, attraverso la caratterizzazione del Salone della Musica come salone dedicato in primo luogo alla scuola e ai giovani. Il prezzo d'ingresso (ridotto per i teenager, con libero accesso alle esibizioni e ai concerti) è già un segnale di attenzione per il pubblico giovane. Scegliendo di rivolgersi ai ragazzi, il Salone non rinuncia certo a offrire un ricco campionario dei generi più tradizionali e sofisticati, dal jazz alla musica classica. Anzi: l'esperienza di «Settembre musica» dimostra che i giovani non disdegnano affatto Beethoven e che sono dotati di una apertura mentale sufficiente a far loro gustare sia il rock più ardito sia la classica sinfonia. Il vecchio e il moderno non sono rappresentati dunque in lotta fra loro, ma anzi sono colti entrambi come «variazioni» sul tema del gusto musicale. Ed è questo, in sostanza, quel che il Salone intende offrire: un panorama di quel che è più gradevole al palato musicale del pubblico. Dando a tutti l'opportunità di scoprire, magari in modo inaspettato, un genere sconosciuto o un autore prima ignorato. Mercedes Bresso Presidente della Provincia di Torino Presidente della Fondazione del Salone
Persone citate: Beethoven, Mercedes Bresso
Luoghi citati: Torino
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