INSCATOLATI!

INSCATOLATI! INSCATOLATI! LA Settimana Letteraria Torinese s'intitola «Giovani parole»: poiché Torino è la città di molti scrittori che hanno esordito negli ultimi anni, spiega il programma, è giusto dar loro visibilità. E infatti noi giovani autori siamo ben visibili in convegni, dibattiti e altre iniziative: per esempio, nella mostra «Silenzi compressi/Il volto e la parola» che si inaugura oggi alle 18 all'Unione Culturale Antonicelli e riunisce due esposizioni diverse. «Silenzi compressi» riguarda il lato scomodo della letteratura, quello commerciale. Le opere di Annamaria Ferrerò consistono in romanzi rosa degli Anni 50 e 60 chiusi in custodie di plexiglas che ne opacizzano le copertine e impediscono la lettura. Romanzi ridotti a oggetti, sganciati dalla dimensione narrativa, condensati nei loro aspetti pubblicitari - i colori, il titolo. Non tanto libri, quanto scultura che, ingabbiando la parola, la privano della sua funzione fondamentale, la comunicazione, involucri che separano la letteratura dal mondo e invitano a riflettere su quale legame sia possibile fra le due dimen¬ sioni. «Il volto e la parola» è un'esposizione fotografica, e riguarda il rapporto fra l'autore e ciò che scrive. Di solito, noi scrittori veniamo immortalati davanti a una libreria, seri e compresi nella nostra parte di intellettuali. E di solito, se ci chiedono di parlare dei nostri libri, dobbiamo separarcene, analizzarli dall'esterno. E' stata quindi una piacevole alternativa, quella che la fotografa Alessandra Tinozzi e la giornalista GabrieUa Chieregatti hanno proposto a dieci di noi: ci hanno proposto di reimmergerci nei nostri libri. Fotografie asimmetriche per scritture asimmetriche, fotografie a scatole cinesi per romanzi a scatole cinesi, fotografie che citano altre fotografie così come la letteratura cita altra letteratura: ogni immagine si pone come una traduzione degli elementi stilistici e letterari in elementi fotografici. Per una volta, non siamo stati noi autori a decidere cosa scrivere, ma è stato ciò che abbiamo scritto a decidere per noi, a deformarci attraverso l'obiettivo. E se una simile esperienza è stata affasscinante per noi, lo sarà anche per il pubblico, che potrà godere della letteratura e riflettere sulla letteratura: sulle forme, sui contenuti, su chi la crea, su chi la vende e anche (perché no?) su chi la legge. Alessandra Montrucchio

Persone citate: Alessandra Montrucchio, Alessandra Tinozzi, Annamaria Ferrerò, Antonicelli

Luoghi citati: Torino