UNA SERATA PER SOFRI & C

UNA SERATA PER SOFRI & C TEATRO JU VARRÀ UNA SERATA PER SOFRI & C Spettacolo con Paolo Hendel e mostra di giovani artisti CINQUE voci per urlare "Liberi, liberi". Cinque contributi estetici per un ideale». E' l'evento organizzato dai Comitati per Sofri, Bompressi e Pietrostefani e previsto per lunedì 5 ottobre alle 20,45 al Teatro Juvarra (via Juvarra 15). Apre la serata Paolo Hendel, con un'autobiografia «folle e semiseria» di Adriano Sofri. L'appuntamento è stato organizzato in previsione del pronunciamento che l'Alta Corte dovrà prendere, il giorno seguente, nella giornata del 6, in merito a uno dei più discussi processi italiani. Accanto ad Hendel, sempre al teatro Juvarra, si esibisce Carlo Pestelli, giovane cantautore torinese che presenta una selezione di canzoni legate alla vicenda, mentre attori professionisti leggono alcuni testi di Adriano Sofri. Ma l'appuntamento del 5 prevede anche una mostra presentata da Giorgio Sebastiano Brizio, che ha raccolto i lavori di sei giovani artisti: Sandra Baruzzi, Carlo Cammarota, Gianni Franceschetti, Debora Lomartire, Marcello Rolli e Loredana Seregni. «Artisti - scrive Brizio nella presentazione - che, vuoi per rigore compositivo, vuoi per presa di coscienza, dopo il Fo-Rame al Teatro di Torino, aggiungono la loro voce al coro forte per realizzare un sogno di giustizia». Le tessiture di Loredana Seregni, accanto alle terrecotte dipinte con colori acidi che richiamano architetture di Sandra Baruzzi, e poi la pittura di Marcello Rolli, e la «diversità della vita quotidiana» dei volti di giovani nelle tele di Cammarota come le sculture «forme e maniere di un astratto pensiero» di Franceschetti e Lomartire, sono esposte a Torino non solo come presa di posizione rispetto al processo, ma per ricordare, ancora una volta, lo stato delle carceri nel nostro paese. Lo stesso Sofri, in occasione della mostra, ha scritto: «Benché tanto tempo passi, anzi proprio per questo, voglio custodire un'ostilità fatta di ripugnanza e di disprezzo ver¬ so la mia gabbia. Naturalmente ho le mie debolezze, può succedermi di rubare due margherite gialle oltre il reticolato (...) e di incollare - anche il Vinavil è proibito - a un mobiletto un disegno di bambino, e al muro un planisfero colorato (questo me l'hanno staccato in una perquisizione)». Secondo questa necessità di cercare immagini libere, gli artisti presentati allo Juvarra hanno deciso di esporre i loro lavori per riuscire a «solarizzare una speranza», per lanciare un urlo che dall'estetico delle forme diventi concreta invettiva «contro». Informazioni al Teatro Juvarra, in via Juvarra 15, tel. 011/540.675 Lisa Parola Limali 5 ottohiv Paulo I lendcl ((fui accanto) leggerà lesti di. ìcl/iatio Su/ri

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