SUDING DOORS di Massimo Gramellini

SUDING DOORS IL FILM DELLA SETTIMANA SUDING DOORS Il film è all'Ambrosio, Ciak, Fiamma, Olimpia LE grandi idee sono sempre semplici. Questa di «Sliding doors» ci è passata per la testa chissà quante volte. Ah, se quel giorno non avessi perso il treno (il tram, il semaforo) e fossi arrivato a casa cinque minuti prima. Avrei risposto a quella telefonata decisiva, evitato l'incontro con questo scocciatore, beccato il mio partner a letto con un'altra (è il caso del film). Tutta la mia vita sarebbe stata diversa. Mica vero. «Sliding doors» è lì a ricordarci come le ore più sprecate della nostra esistenza siano quelle (mai meno di 3-4 alla settimana per il sottoscritto) che trascorriamo a maledire il destino, perchè ci fa andare da una parte invece che da un'altra. I rimpianti sono anche peggio dei rimorsi, a volte. Sicuramente meno onesti. Non è affatto detto che prendere il treno per la coda sia meglio che perderlo. Non è nè meglio nè peggio. E' uguale. Certi incontri, certi eventi, certi nodi si presenteranno comunque in seguito. La nostra vita è un mazzo di carte che prima o poi ci arrivano tutte. Anche se decidiamo di saltare una mano o con un pizzico di presunzione ci dichiariamo «serviti». Tanto vale accettare quel che ci succede, allora. Smetterla di pensare che la Finanziaria di Prodi ci abbia rovinato la digestione. Ce la saremmo rovinata comunque. Magari alla prossima Finanziaria. Sempre di Prodi, ci mancherebbe. Perde ogni senso anche la classica frase che precede le rotture: «Maledetto il giorno che ti ho incontrato». Ci saremmo incontrati lo stesso. Tutto sommato, meglio essersi sbrigati prima. Massimo Gramellini

Persone citate: Prodi