ALDO CECCATO PER BEETHOVEN

ALDO CECCATO PER BEETHOVEN ORCHESTRA FILARMONICA ALDO CECCATO PER BEETHOVEN Si comincia con l'esecuzione della Prima e Terza Sinfonia OVE concerti in abbonamento più altri due speciali costituiscono il bel cartellone della Settima Stagione Sinfonica, che vedrà attiva nei prossimi nove mesi l'Orchestra Filarmonica di Torino. La sede degli appuntamenti è sempre il Conservatorio, così come non varia la loro cadenza: si tengono tutti il lunedì alle 21, con replica alla stessa ora del martedì e un'anteprima alle 18 della domenica, per la prova generale, con biglietto speciale a diecimila lire (quelli ordinari costano dalle 38 alle 25 mila a seconda dei posti). H concerto d'esordio è fissato per lunedì 5 ottobre (replica il 6, anteprima il 4). Per l'occasione è stata assicurata la presenza di una bacchetta di lungo corso come Aldo Ceccato, che in anni passati fu anche direttore musicale dell'Orchestra Rai di Torino. Ed è proprio dalle vecchie consuetudini di quel glorioso complesso musicale che è stato scelto di consacrare il primo appuntamento al nome eccelso di Beethoven, di cui verranno eseguite la «Prima» e la «Terza Sinfonia». La «Prima», nella tonalità di do maggiore e catalogata con il numero di opus 21, è da tutti collegata con il sinfonismo haydniano, e l'ascolto ne rende evidente la ragione. Eppure non mancano frasi che all'epoca (1799-1800) appar: vero senz'altro ardite o comunque protese verso il nuovo; e anche il Minuetto è tale più di nome che di fatto, inclinando verso la forma più moderna dello Scherzo. Tutt'altro discorso si deve fare per la «Terza op. 55», la famosa «Eroica» in mi bemolle maggiore. Soltanto quattro anni separano l'ultimazione di quest'opera dalla Prima Sinfonia, ma il salto di qualità è enorme. Le dimensioni stesse del lavoro, lo Scherzo brulicante (lo ha ben sottolineato Giorgio Pestelli), il ricorso a una marcia funebre per il secondo movimento (pare che prima di dirigerla il celebre direttore Hans von Bùlow calzasse guanti neri) disarticolarono il comune modo di sentire la sinfonia e diedero il segno che Beethoven costituiva una svolta decisiva nel mondo musicale. Ed ecco gli altri appuntamenti: in novembre (Jean-Bemard Pommier direttore, Andrea Griminelli flauto") con Bartok, Cari Philipp Emanuel Bach e Dvorak (Serenata per archi); in dicembre una ampia scelta di brani con Federico Mondelci direttore e solista al sassofono; tutto Mozart nel concerto di gennaio, ancora con Pommier e con Roberto Righetti al violino e Gustavo Fioravanti alla viola. Walter Proost direttore e Boris Belkin al violino sono i nomi per il Mozart; Rocco Filippini direttore e solista al violoncello per Rossini, Haydn e Beethoven. Fuori abbonamento: il 31 dicembre concerto di San Silvestro con musiche di Johann Strauss dirette da Pommier; ai primi di marzo «La serva padrona» di Pergolesi e «Il maestro di cappella» di Cimarosa diretti da Claudio Desderi. [1. o.] Dall'olio Hocco Filippini al violoncello e i dirci lori Claudio Scintone c.Udo ('eccolo concerto di febbraio (Betta, Paganini, Schumann), mentre sarà addirittura Roberto Scimone a dirigere per Pasqua il «Requiem in do minore» di Cherubini. Il calendario si chiude con: Pommier (Sergio Lamberto violinista, Emilio Benzi contrabbassista) che dirige Roussel, Bottesini e Haydn; Mario Lamberto sul podio pei Strauss e

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