Vicini & lontani
Vicini & lontani Vicini & lontani Carlo Bigotti Va da sé che ormai tutti lo chiamano Charlie. In compenso lui insiste nel non migliorare il suo inglese così cosi, anche se sta diventando uno degli interior designer più famosi e richiesti di New York. Era un inglese scadente già al Galileo Ferraris, dove invece Carlo eccelleva in disegno e in voli pindarici a base di fantasie intercontinentali. La fantasia ha avuto la meglio sulle scarse doti linguistiche e oggi Carlo vive e lavora nella città in cui aveva da sempre sognato di sistemarsi, con il plus di un successo professionale sempre crescente. Lui che da ragazzino passava ore a costruire appartamenti fantastici usando scatole di scarpe, oggi abita in und dei più fotografati loft di Soho, un immenso cubo - appunto, la sua «scatola di scarpe» - di 15 metri per 15, illuminato da ben undici finestre. L'arredamento, naturalmente è il suo fiore all'occhiello, tutto realizzato con oggetti Anni Cinquanta provenienti dai mercatini delle pulci con la sola eccezione di uno straordinario cassettone barocco piemontese. Bizzarro, sensibile, anticonformista, Carlo si è fatto strada nel difficile ambiente nuovayorkese, puntando tutto sull'uso «altro» di oggetti e di mobili, in un gioco di reinvenzione senza limiti che non accetta destinazioni d'uso convenzionali e accosta pezzi di antiquariato e mobili di design, materiali poveri e manufatti di pregio. Ridendo, Charlie confida che non a caso il marchio del suo nuovo studio sarà un incrocio tra Mole Antonelliana e un grattacielo. Angelo Perro La passione di Angelo sono sempre stati i boschi. Fin da ragazzo ha incominciato ad esplorarli, conoscerli, attraversarli, annusarli, amarli. Prima quelli della collina, poi quelli più lontani: Valli di Lanzo, Val di Susa, Val d'Aosta. E poi via, i grandi parchi europei, quelli infiniti del Nord. Ogni ora, ogni giorno, ogni periodo di vacanza la stessa meta: un bosco. Per ora non si è ancora lanciato verso quelli americani, ma li ha già tutti studiati sulla carta. Il Canada, con i suoi spazi infiniti e i suoi boschi immensi, è il suo grande sogno. Niente di strano, quindi, che da un paio di anni abbia incominciato a dedicarsi allo sport tipico degli uomini dei boschi, il lancio del tronco. Detto così può lasciare perplessi. In realtà si tratta di una antichissima disciplina sportiva tradizionale del Nord della Scozia. Uno sport da uomini duri, naturalmente, che consiste nel gettare più lontano possibile il tronco dì un albero. Bestioni di sei, otto, perfino dieci metri, che nerboruti atleti si caricano sulle spalle e scagliano via con tutta la forza possibile. Angelo ha visto per la prima volta una sfida di «lancio del tronco» quattro anni fa. Ne è rimasto così affascinato da chiedere di far parte dell'equipe di Halkirk. L'hanno accolto con un brindisi a base whisky di puro malto e gli hanno fornito la divisa degli atleti, il kilt di ordinanza. Detto per inciso la squadra è arrivata seconda e adesso Angelo vuole propagandare anche a Torino il «lancio del tronco».
Persone citate: Bizzarro, Carlo Bigotti, Galileo Ferraris, Soho
Luoghi citati: Canada, Lanzo, New York, Scozia, Susa, Torino, Val D'aosta
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